Milano – Sono state presentate nella giornate di ieri le qualificazioni delle Next Gen Atp Finals, una delle novità più importanti del calendario Atp di quest’anno. Dal 3 al 5 novembre i migliori otto tennisti under 21 italiani si giocheranno, sui campi del Palazzetto dello Sport di Basiglio, un posto per partecipare al torneo che si disputerà al Forum di Assago dal 7 all’11 novembre, dove saranno presenti le sette maggiori promesse del circuito Atp e il vincitore del torneo di Basiglio.
Quello di Milano non sarà un torneo importante soltanto dal punto di vista sportivo. A Basiglio e ad Assago, infatti, saranno sperimentate (per la prima volta in un torneo Atp) diverse novità che potrebbero rivoluzionare il tennis. Si giocherà con la formula dei tre set su cinque di quattro game con tie-break sul 3-3 e punto decisivo in caso di 40-40 (il battitore potrà scegliere da che lato servire sul punto decisivo). Sarà abolito il “let”sul servizio e ci sarà un timer per far rispettare la regola dei venticinque secondi fra un punto e l’altro. Ad Assago, inoltre, non ci saranno giudici di linea, ma un sistema di arbitraggio elettronico “live” su ogni palla.
Il torneo di Milano non assegnerà punti Atp, ma il buon montepremi potrebbe garantire un ottimo campo di partecipazione. Anche se la presenza di Alexander Zverev è in dubbio (il giocatore tedesco potrebbe decidere di concentrarsi sulle Finals “maggiori” di Londra), dovrebbero essere comunque presenti giocatori del calibro di Andrey Rublev, Borna Coric, Karen Kachanov, Denis Shapovalov e Hyeon Chung: il meglio del tennis under 21 mondiale, inssomma. Per quanto riguarda le qualificazioni di Basiglio, invece, fari puntati sulla sfida fra Matteo Berrettini e Gianluigi Quinzi, il primo alla ricerca di vittorie di prestigio, il secondo di qualche buon risultato dopo l’ennesimo stop per problemi fisici.
Non si può negare, in ogni caso, che a calamitare l’attenzione di tutti sarà l’applicazione pratica delle nuove regole, che secondo l’Atp dovrebbero rendere il tennis più “godibile”, rendendolo uno sport ancora più apprezzato. Non mancano, tuttavia, gli opinionisti che vedono le Next Gen come un primo passo verso una vera e propria rivoluzione che trasfomerà il tennis in un altro sport, decisamente meno appassionante rispetto a quello “classico”. Il pubblico sarà il giudice supremo in questa lotta fra “progressisti” e “puristi”, destinata a durare ancora molto tempo (il prossimo terreno di discussione sarà la riforma della Coppa Davis). Bisogna ricordare, in ogni caso, che il tennis è già uno dei dieci sport più seguiti e praticati al mondo. Perdere storici appassionanti per attirare un nuovo pubblico potrebbe essere una scommessa troppo difficile da vincere per l’Atp. Luigi M. D’Auria