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Settimanale indipendente fondato e diretto da Donato D’Auria. Registrato presso il Tribunale di Torino il 7 ottobre 2011 n. 64

Basket

Esordio positivo per la Fiat Torino al Palavela

13 ottobre 2018

Torino – Sabato 13 ottobre sarà ricordata come una data storica per il basket torinese. La Fiat Auxilium Torino, infatti, ha esordito nella sua nuova casa: il Palavela di Torino. Dopo dieci anni passati al PalaRuffini, casa storica del basket subalpino, la squadra di coach Larry Brown si é trasferita nell’arena del quartiere Nizza Millefonti, che arriverà ad ospitare 6300 spettatori, un numero importante, che Torino punta a raggiungere soprattutto puntando sul bel gioco. Primo avversario dei torinesi (allenati per l’occasione da Paolo Galbiati e Stefano Comazzi, vista l’assenza per problemi di salute di Brown) é Trieste, ambiziosa neopromossa che punta a restare nel basket che conta.

Nel primo quarto Torino si presenta in campo con cinque americani in campo, mentre Trieste punta sull’esperienza in regia di Daniele Cavaliere. Nel corso dei minuti, tuttavia, la Fiat cambia pelle, inserendo Tony Carr, Cusin, Poeta e anche Carlos Delfino. Nonostante Trieste riesca ad essere molto incisiva con i tiri da fuori, é la squadra di casa a tenere in mano il pallino del gioco, soprattutto sotto canestro, e ad andare al riposo in vantaggio, sia pure con lo scarto di 2 punti (24-22).

All’inizio del secondo quarto Torino parte con piglio deciso, “playing the right way” come direbbe Larry Brown. Scambi rapidi, niente ricerca ossessiva del tiro da tre, difesa “tosta” caratterizzano il gioco della squadra torinese, che arriva al massimo vantaggio sul 37-28 (grazie soprattutto al lavoro da “collante” di Poeta e a due belle triple di Delfino) prima della reazione di Trieste, guidata da Strautins e Cavaliero. Torino, però, riesce a resistere e riesce ad andare al riposo sul 46-37, con due tiri liberi finali di Taylor che consegnano di nuovo il massimo vantaggio alla squadra gialloblù.

Nel terzo quarto, tuttavia, Torino si smarrisce sia nella fase offensiva che in quella difensiva, tanto che Trieste riesce a rimontare lo svantaggio. I biancorossi sono più concreti, mentre Torino commette molti errori e si affida quasi esclusivamente a Tony Carr (che lascerà il parquet a fine quarto con ben 20 punti a referto) e Victor Rudd. La squadra di Galbiati riesce a ritrovarsi solo inserendo Poeta, Cusin e Delfino, che portano maggiore fosforo alla manovra gialloblù e consentono a Torino di chiudere il periodo sul 61-61.

Nell’ultimo e decisivo quarto Torino riesce a cambiare nuovamente marcia e a prendere da subito il comando delle operazioni, mentre Trieste perde precisione nei tiri, soprattutto in quelli da tre punti. La differenza si vede soprattutto nella diversa cattiveria agonistica sotto canestro: mentre Torino trova nella rotazione Cusin-McAdoo grande affidabilità, Trieste si trova spesso battuta a rimbalzo e fatica a trovare le contromisure adatte. Il fluido giro palla di Torino, orchestrato da Delfino e Wilson, legittima l’86-74 finale in favore di Torino.

Dopo quattro sconfitte consecutive (una in Supercoppa, una in Seria A a Venezia e due in EuroCup) Torino, dunque, ha ritrovato la via della vittoria, sbloccandosi anche in campionato. La Fiat di quest’anno é, a detta di molti, una squadra che può ambire al ruolo di “anti-Milano”, ma per riuscire a diventare davvero squadra é necessario il ritorno di Coach Brown, l’unico che può rendere davvero efficace in maniera continuativa la pallacanestro “old style” della Fiat. Anche la crescita dei singoli, inoltre, é fondamentale: contro Trieste la Fiat ha beneficiato moltissimo dei punti della panchina, ma, soprattutto contro le grandi, é necessario migliorare l’intesa fra i componenti del quintetto base. Luigi M. D’Auria

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