seguici anche su

Settimanale indipendente fondato e diretto da Donato D’Auria. Registrato presso il Tribunale di Torino il 7 ottobre 2011 n. 64

Sci

Situazione dello Sci italiano 2012-2013

28 dicembre 2012

Situazione dello Sci italiano 2012-2013

Sicuramente i puristi dello sci storceranno il naso al solo pensiero di considerare una stagione, come quella incominciata, positiva. Il purista dello sci,

rimasto ai tempi di Tomba e Compagnoni, diventa uccello del malaugurio quando gli amici si esaltano per i trionfi di Innerhofer e Marsaglia o per la costanza di Paris e della Curtoni, con frasi del tipo:” ne devono ancora fare di strada” oppure” scia male”; ma nonostante questo, io, scriba dello sci, considero questo avvio di stagione come uno dei più positivi di sempre.

Partiamo dal settore che ha regalato meno soddisfazioni, ossia le discipline tecniche maschili: ci si attendeva una stagione spettacolare da Blardone, Deville e Gross, ma essi hanno clamorosamente deluso facendo vedere prestazioni talmente avare di competitività da credere che questi atleti si siano allenati in Burundi al posto che sulle Ande durante l’estate. Infatti, i nostri portacolori riescono a regalare solo piccoli spezzoni di manche di grande livello, alternati a pezzi in cui i pasticci sono all’ordine del giorno. Unica eccezione è rappresentata da Moellg, infatti il Manfred nazionale è sempre andato a punti arrivando alla pausa di Natale (speriamo porti consiglio anche a un inebetito Razzoli)  nei primi dieci di coppa del mondo.

In alto i canti e le bandiere per le discipline  veloci: prove straordinarie, grandissima tecnica e finalmente maturazione dal punto di vista mentale. Infatti, Innerhofer ha vinto nonostante il mal di schiena a Beaver Creek, mentre Matteo Marsaglia è diventato uno dei grandissimi protagonisti in super-G con due podi in tre gare. Finalmente anche Whernel Heel è tornato a podio seguito a ruota da un Dominick Paris che rimane tra i protagonisti assoluti della discesa. Per il forestale-margaro di Brunico manca solo l’acuto che lo consegni definitivamente nell’olimpo della disciplina.  Speriamo in lui per Sochi 2014 dove, e lo dico senza mezzi termini, il forestale dovrà ottenere una medaglia.

Per quanto riguarda la coppa del mondo, la gara sembra una partita a due tra il norvegese Svindall (dominatore delle discipline veloci) e Ted Ligety, che ha praticamente già vinto la coppa di gigante. Hanno poche possibilità di vincere l’austriaco Hirscher (bravo solo nelle gare tecniche) e il croato Kostelic.

Nel settore femminile delle discipline veloci il piatto piange: infatti le azzurre non riescono a trovare i risultati, nonostante in allenamento i segnali fossero positivi. La Merighetti non è riuscita a ripetere gli exploit dell’anno scorso, mentre Elena Fanchini non ha mai trovato la giusta condizione per andare forte.

Decisamente meglio le discipline tecniche, dove Irene Curtoni è finalmente esplosa imponendosi come la grande sciatrice di cui si parlava da un paio d’anni senza però avere dei veri e propri riscontri. Brava anche Sabrina Fanchini, che, tornata gigantista ha buone possibilità di qualificarsi per le finali di fine anno riservate alle prime trentacinque di specialità.

Per quanto riguarda la coppa del mondo è lanciatissima Tina Maze che sta dominando e sfruttando un vuoto lasciato da una influenzata Riesch e da una depressa Vonn che domina solo (solo!?) in discesa.

Per quanto riguarda la continuazione della stagione, mi aspetto altri podi, ma soprattutto almeno due medaglie dai mondiali che si disputeranno a febbraio a Schladming, in Austria. Luigi Maria D’Auria

Bando Microbiota - Cibo, Microbiota e Salute