La Turin Marathon guarda al futuro
Torino – Con l’ormai consueta conferenza stampa di fine anno, si é chiusa la ventinovesima annata di attività della Turin Marathon. Annata non particolarmente positiva, soprattutto se analizziamo l’insuccesso di partecipanti dell’evento più importante, la Maratona di Torino, dell’omonima della società. Duemilacinquecento partecipanti sono, infatti, troppo pochi per un evento che si era ritagliato uno spazio importante nel panorama podistico nazionale, europeo e, nel 2012, anche mondiale. Il previdentissimo Luigi Chiabrera ne é perfettamente cosciente, e anche per questo sembra ancora più combattivo del solito. La conferenza stampa é iniziata con una citazione del sindaco di New York che riguardava la necessità di creare un “marchio” in grado di contraddistinguere una serie di gare podistiche che vanno al di là della maratona: necessità che deve diventare realtà anche per Torino.
Lasciati da parte gli insuccessi, é arrivato il tempo di costruire nuovi successi. Proprio per questo nei quadri della Turin Marathon é andata in scena una piccola rivoluzione, che ha dato maggiori responsabilità a numerosi giovani, che succedono a persone che dopo ventinove in cui hanno dato tutto per l’atletica hanno diritto ad un po’ di riposo. Proprio il tema della successione é diventato un mantra per Chiabrera, che ha gettato le basi per la fondazione di una fondazione che possa gestire in maniera ancor più professionale gli eventi podistici e non, oltre alla sede (con relativo ristorante e albergo) di Cascina Marchesa. Per ora, comunque, il timone lo tiene lo stesso condottiero che porta avanti la barca da ventinove anni.
La nuova annata inizierà con la sedicesima edizione della “RacchettinValle” il 21 febbraio, gara cui la Turin Marathon tiene tantissimo e che tornerà (finalmente, ci sentiamo di dire) a Pragelato, sede delle prime edizioni. Da quest’anno si potrà anche correre, idea che giudichiamo positivamente ma che dovrà essere supportata dal bel tempo. Si continuerà poi con la TuttaDritta, con la Mezza di Torino, la SuperGara e infine la trentesima Turin Marathon, che proverà a rilanciarsi anche ospitando il Campionato Mondiale delle Forze Armata, manifestazione che potrebbe riportare a Torino qualche vero top runner.
Insomma, é iniziato il tempo del riscatto per la Turin Marathon. Questo riscatto, però, dovrà anche essere aiutato dai torinesi, i veri grandi assenti alla scorsa edizione di Maratona e StraTorino. Mancavano circa cinquecento maratoneti torinesi alla partenza e molti di questo hanno commesso l’ignobile gesto di infiltrarsi nel percorso per non pagare l’iscrizione o per allenarsi “a scrocco”. Ricordiamo che questo atto é penalmente perseguibile. Inoltre, ci sembra giusto ricordare che molti di loro lo hanno fatto per una scelta “politica” visto che ubbidivano a qualche scienziato del podismo che ha deciso da anni di boicottare la maratona della propria città. Ricordo a tutte queste persone che se non ci fosse stato Luigi Chiabrera Torino non avrebbe mai avuto una maratona seria per più di cinque anni consecutivi. Viva Chiabrera, nonostante i suoi difetti. Viva il podismo e la maratona. Donato D’Auria
Atleti in azione durante una recente edizione (2013) della Turin Marathon
(Foto: Sebastiano Spina)