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Settimanale indipendente fondato e diretto da Donato D’Auria. Registrato presso il Tribunale di Torino il 7 ottobre 2011 n. 64

Ciclismo

Nibali rafforza la Maglia Rosa al freddo del Piemonte

20 maggio 2013

Nibali rafforza la Maglia Rosa al freddo del Piemonte

Cesana Torinese – Bardonecchia (Torino) – Venerdì, sabato e domenica 17, 18 e 19 maggio 2013, con partenza da Busseto per festeggiare il bicentenario della nascita del figlio celebre, Giuseppe Verdi, è partita la 13esima tappa del 96° Giro d’Italia.

La grande sinfonia eroica del Giro in Piemonte è iniziata venerdì con la Busseto-Cherasco. Dopo una fuga epica alimentata dal talentino della Bardiani Boem, ma soprattutto dal corridore di Casa Fabio Felline, che puntava la tappa di Cherasco per centrare un agoniato, ma anche meritato, successo.

Nelle fasi finali della tappa una splendido numero di Giampaolo Caruso (ma siamo sicuri che non fosse Cancellara travestito?), che è stato ripreso solo a millecinquecento metri dal traguardo, non è riuscito a fermare la furia di Cannondale  Mark Cavendish, che ha letteralmente distrutto gli avversari battendo nettamente un grande Giacomo Nizzolo e la sorpresa slovena Mezgec. Secondo me un arrivo in cima allo strappo di Narzole avrebbe reso questa tappa più spettacolare.

Il giorno seguente è andata in scena la tappa che non nascondo essere la mia preferita, per via del ritorno su una salita non molto conosciuta, ma teatro di una delle più grandi imprese del “Cannibale” Eddy Mercxy. Infatti, nel 1972 il cannibale agganciò e raggiunse Fuente ipotecando quel Giro d’Italia.

Purtroppo la tappa è stata dilaniata  da condizioni metereologiche talmente avverse da far cancellare la mitica salita del Sestriere, facendo passare ai corridori dall’Alta Valle di Susa e in particolare da Savoulx, piccola borgata frazione del comune di Oulx a cui sono affezionatissimo per via della casa di proprietà dei miei nonni Delfino Bolzani e Adelma Tabacco in cui amo passare splendidi periodi d’estate e d’inverno.

La tappa è stata animata da una fuga tutta italiana animata da Pietropolli, Paolini, Trentin e Colbrelli: in quattro si sono presentati all’imbocco dello Jaffreau con quattro minuti di vantaggio, ma a causa di una tattica troppo attendista sono stati ripresi all’ultimo chilometro; ma la vera bagarre è stata quella  tra i big: a quattro chilometri dall’arrivo la Sky ha provato a prendere in mano la corsa con il fenomenale colombiano Rigoberto Uran; ma l’attacco dell’altro colombiano Betancur ha fatto saltare i piani degli inglesi, infatti dopo il colombiano Vincenzo Nibali ha iniziato una progressione straordinaria che secondo alcuni gli ha permesso di ipotecare la corsa. La vittoria è però andata meritatamente a Mauro Santambrogio che per poco non è riuscito a sopravanzare  Uran. Terzo posto per Carlos Betancur e quarto per un finalmente pimpante Samuel Sanchez. Giornata di crisi per Michele Scarponi che ha perso un minuto e mezzo da Nibali e Santambrogio.

Davvero superba la cena offerta al quartier tappa (ospitato nella splendida cornice del Palazzo delle Feste) dall’associazione Formont, che ha realizzato delle superbe focaccine con le erbe e polenta alla veneta.

Davvero meritevole come Bardonecchia abbia saputo accogliere il Giro d’Italia; infatti, questa cittadina a vocazione turistica, è riuscita gestire in modo superbo una tappa che si è rivelata alquanto problematica a causa del maltempo.

Dopo aver incontrato in serata l’amico e podista Dario Costamagna e aver osservato quasi tutti i pullman delle squadre, in particolare quelli delle squadre Colombia e Argos-Shimano, la troupe di Running Sport News si è trasferita nel comune di Oulx, precisamente nella frazione Beaume, per passare la notte nella piccola, ma familiare e tranquilla, pensione “Il Biancospino”, luogo ideale per riposarsi dopo una giornata splendida e piena, come quella appena vissuta.

Il giorno seguente andava in scena una delle tappe più dure del Giro d’Italia: la Cesana Torinese-Granges du Galibier (in origine la tappa doveva arrivare sul più famoso arrivo del colle del Galibier, ma il maltempo ha obbligato gli organizzatori a spostare l’arrivo quattro chilometri e duecento metri più in basso, vicino al monumento dedicato a Marco Pantani).

Dalla partenza di Cesana mi sono goduto il villaggio partenza, davvero fiore all’occhiello delle eccellenze italiane. Sotto lo stand della Balocco mi sono goduto il foglio firma, ottenendo autografi dei corridori che raggiungevano la partenza.

Sulla salita del Telegraphe si sono succeduti scatti che hanno infiammato la corsa. Ci hanno provato Kiserlowski, Gesink, Rubiano Chavez, ma soprattutto, Visconti, che dopo aver fatto parte della fuga della prima, ora è riuscito a vincere la tappa domando il Galibier. Nel gruppo si sono succeduti scatti e contro scatti, che però non hanno intaccato minimamente la maglia rosa Vincenzo Nibali. Alla fine è giunto secondo Prinislaw Niemec, che ha preceduto Carlos Betancur (che conquista la maglia bianca), Rafal Majca e un pimpante Fabio Duarte.

Dopo un meritato giorno di riposo per i corridori, che anche sul Galibier hanno trovato una vera e propria bufera di neve, i corridori sono partiti  per affrontare la tappa per attaccanti Valloire-Ivrea. La tappa ha esaltato il fortissimo spagnolo della Movistar Benat Inxausti, che finalmente si è dimostrato un corridore da corse a tappe  e non un’eterna promessa. Nella sua Ivrea è caduto il piemontese Fabio Felline, mentre l’altro piemontese Diego Rosa è riuscito ad inserirsi tra i primi trenta della classifica generale.

Dopo queste tappe il Giro lascia il Piemonte dopo una campagna davvero emozionante che segnerà questo Giro d’Italia.

Con la speranza che possiate seguire e praticare il ciclismo, sport davvero fantastico è appassionante, auguro buon Giro a tutti. Luigi Maria D’Auria

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