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Settimanale indipendente fondato e diretto da Donato D’Auria. Registrato presso il Tribunale di Torino il 7 ottobre 2011 n. 64

Donato Politica Press

Traccia numero 1: Scrivi una pagina di diario di un personaggio che ha combattuto le associazioni mafiose scegliendo tra: Giovanni Falcone, Don Pino Puglisi e Roberto Saviano.

25 agosto 2014

Traccia numero 1: Scrivi una pagina di diario di un personaggio che ha combattuto le associazioni mafiose scegliendo tra: Giovanni Falcone, Don Pino Puglisi e Roberto Saviano.
Palermo- Finalmente ci siamo riusciti. Oggi, dopo tre anni di lavoro, segnati dalla morte di numerosi colleghi, che erano anche miei amici, inizia il processo contro la Mafia che il nostro pool ha preparato in maniera meticolosa, dimenticando le nostre famiglie per pensare soltanto al nostro lavoro, soltanto a quei quintali di carte che affollano le sale del nostro nucleo investigativo, dei nostri uffici e, purtroppo, anche le nostre case.
Durante questi tre anni ci hanno detto di tutto. Alcuni giornali ci hanno accusato di pensare solo alla carriera e di far diventare uno show la lotta alla mafia. Altri ci hanno accusato di essere dei “giovani” magistrati che vogliono usare la lotta alla mafia per sovvertire le gerarchie interne alla Procura di Palermo e in generale in tutta la Sicilia( penso a cosa ha dovuto sopportare Paolo quando è stato nominato procuratore a Marsala). Qualcuno ha poi detto che abbiamo deciso di combattere la mafia solo per diventare parlamentari a Roma, o che abbiamo fatto diventare quello del magistrato un lavoro da telenovela.
Queste persone si dimenticano che per noi non è stata una passeggiata di piacere. Dimenticano forse che abbiamo dovuto vivere semi-reclusi in un’aula della Procura di Palermo, che in questi anni abbiamo visto i nostri figli solo durante le vacanze estive, senza contare che abbiamo dovuto assistere al funerale di troppi colleghi e amici. Chinnici e Cassarà, giusto per fare alcuni esempi, sono stati uccisi senza pietà praticamente sotto gli occhi delle loro famiglie. Penso di poter dire che dei carrieristi non avrebbero sacrificato molti rapporti di amicizia per una causa, seppur giusta, come questa. Nonostante tutto abbiamo continuato a lavorare, quasi in trance, per raggiungere il nostro obbiettivo. Siamo riusciti a coinvolgere magistrati di tutta la Sicilia, qualche politico di buon senso, alcuni letterati e soprattutto molte persone che non hanno più paura di dire:”Io odio la Mafia”. Tra questi ci sono imprenditori, professionisti, artigiani, operai, contadini che si sono ribellati smettendo ad esempio di pagare il pizzo ai boss mafiosi. Finalmente qualcosa sta cambiando, in Sicilia e nell’Italia intera. Sicuramente non è ancora abbastanza. I 475 mafiosi che abbiamo arrestato devono ancora essere giudicati in primo grado, quindi è ancora troppo presto per cantar vittoria, soprattutto se si pensa a tutti i processi bloccati in Cassazione da giudici non troppo interessati a sconfiggere la mafia.
Finita questa pagina di diario vorrei continuare a pensare a tutti questi anni passati con gli amici del pool. Tuttavia non posso. Paolo ha appena suonato. Tra due ore inizierà il maxiprocesso. Che vinca la giustizia. Luigi M. D’Auria

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