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Settimanale indipendente fondato e diretto da Donato D’Auria. Registrato presso il Tribunale di Torino il 7 ottobre 2011 n. 64

Atletica

Valsusini ai Mondiali junior di atletica leggera

19 luglio 2012

Valsusini ai Mondiali junior di atletica leggera

NON ci affascinano cartomanti e astrologhi, però qualcosa di particolare dev’essere accaduto fra l’inverno e la primavera del 1993 quando, a distanza di un mese, a Susa sono venuti alla luce Soufiane El Kabbouri e Michele Tricca, due dei quattro piemontesi ora in partenza per i Mondiali Juniores di Barcellona.
I loro iniziali incontri datano nel corso dei primi anni delle Medie quando si sfidavano su strade e prati nelle gare valsusine, poi Michele si scoprì assai veloce, lasciò le distanze più lunghe e le corse in montagna che aveva cominciato a frequentare, manco a dirlo, con profitto. L’altro interruppe la pratica dato che la crescita di statura gli creò notevoli dolori articolari, mollando pure il calcio e praticando sporadicamente il kung-fu.
Michele scalò in fretta le graduatorie nazionali e battagliò con vari avversari, buona parte dei quali ora compongono con lui un’eccellente 4×400, una delle pochissime attuali speranze di medaglia. Arrivarono titoli italiani e primati nazionali in serie, migliorando di anno in anno sia la tecnica che il valore delle prestazioni e crebbero considerazione e interesse nei suoi confronti. Poi, lo scorso anno, il top: bronzo agli Europei Juniores nei 400 col record italiano e oro con la staffetta, ovviamente anche qui col primato. La conferma della crescita di una splendida generazione.
Adesso tocca ai Mondiali di categoria. Per arrivarci al massimo si è rinunciato agli Europei assoluti di Helsinki mentre agli Italiani di Bressanone si limiterà, al massimo, a una frazione di staffetta con le Fiamme gialle che non potrà non vincere, dato il potenziale dei finanzieri. Al Montjuich la sfida sarà esasperata. Solo due atleti per nazione, però con statunitensi, caraibici e africani di Kenya e, sorpresa, Botswana.
Già in apertura, martedì all’ora di pranzo, scenderà in pista per le batterie, scoglio che si prevede relativamente facile. Cambierà la sera sopo nel corso delle semifinali dove occorrerà viaggiare molto forte per guadagnarsi la finale di giovedì. Esserci equivarrà a una grande medaglia e, con ogni probabilità, sarà necessario migliorare il proprio record nazionale, fissato a Tallin in 46”09. Favoritissimo il dominicano Luguelín Santos, uno che può valere il podio alle Olimpiadi.
A livello giovanile il problema riguarda soprattutto l’anagrafe degli atleti africani. Chi, in modo scientifico tarocca i documenti (per togliersi uno sfizio, basta guardare quanti campioni marocchini risultano nati il 1° gennaio, ovviamente di anni dopo), chi invece si registra solo quando esce per la prima volta dal villaggio e va ad iniziare le scuole. Ci sono anche casi di atleti sedotti dai petrodollari e allora cambiano nome e nazione: Saif Saaeed Shaheen del Qatar ottenne, a distanza di quattro anni, per la seconda volta il primato mondiale junior delle siepi dopo che già era stato suo col nome di Stephen Cherono e la maglia del Kenya. Brutto. Ma ancor di più lo è che la federazione internazionale conosce perfettamente queste situazioni e non fa nulla per porvi rimedio.
Nella seconda metà del programma toccherà alle staffette del miglio dove l’Italia presenta un quartetto assolutamente competitivo, in grado di puntare a qualcosa d’importante. Tricca, Lorenzi, Re e Incantalupo (non in ordine di frazione ma del risultato agli Italiani) sono tutti scesi sotto al minimo di partecipazione individuale. Ben poche altre nazioni al mondo posseggono una tale compattezza. La finale della 4×400 è proprio l’evento che va a chiudere il Mondiale domenica sera, prima della gran festa che coinvolgerà i 1742 atleti provenienti da 176 nazioni (entrambi record assoluti di presenze) e speriamo di veder sventolare il tricolore.
Fa il suo esordio in Nazionale “Sof” El Kabbouri dopo averla sfiorata quest’inverno (lui che non era nemmeno mai stato convocato in rappresentative provinciali o regionali). Ora le cose sono cambiate e sono in tanti a puntare sul cussino per il futuro prossimo; nessuno, nemmeno lontanamente, è stato capace dei suoi progressi. Il mezzofondo veloce è il settore maggiormente sviluppatosi in questa stagione, come in precedenza erano cresciuti esponenzialmente i quattrocentisti con Tricca in testa. Quest’anno sono stati ben sei gli ottocentisti ad ottenere il minimo di qualificazione per i Mondiali; assolutamente inimmaginabile fino a poco fa. Guadagnarsi uno dei due posti è pertanto stata un’impresa nell’impresa. In un primo tempo gli azzurrini iscritti sono stati addirittura tre (tutti fra i migliori dieci in Europa). Poi le valutazioni dei tecnici hanno prodotto la scelta logica a favore dell’aviglianese. Per lui il battesimo in azzurro avverrà con le batterie del giorno 13 dove si giocherà le carte per accedere alla semifinale della sera successiva.
Il raduno di Moena ha portato buone sensazioni. L’appuntamento di Barcellona dev’essere solo la base di partenza per il prosieguo di una carriera che, a detta di tutti, si svilupperà poi principalmente sui 1500 metri, gara nella quale la sua struttura e la pregevole tecnica di corsa potrebbero regalargli grandi soddisfazioni. Tornando alle curiosità di cui sopra, festeggia il compleanno assieme a un campione come Genny Di Napoli; anche questa è una congiunzione bizzarra.
Due valsusini ai vertici delle specialità in maggior spolvero: questa sì che è alta velocità.

Andrea Pellissier

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