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Settimanale indipendente fondato e diretto da Donato D’Auria. Registrato presso il Tribunale di Torino il 7 ottobre 2011 n. 64

SerieA

Il Toro sfata il tabù stadio "Grande Torino" e batte la Pro Vercelli

16 agosto 2016

Il Toro sfata il tabù stadio “Grande Torino”e batte la Pro Vercelli

Torino – Dopo un’attesa durata diversi mesi, il Torino Football Club é riuscito ad imporsi nello stadio intitolato agli “Immortali” del Grande Torino. Da quando lo Stadio Olimpico era stato co-intitolato ad una delle squadre di calcio più forti di sempre, infatti, il Toro aveva rimediato due sconfitte, considerate dai tifosi come il paradigma della parabola discendente del Torino griffato Giampiero Ventura.

Quasi a dar loro ragione, é arrivata una facile e rotonda vittoria contro la Pro Vercelli, esordio decisamente positivo per il gruppo guidato, a partire dallo scorso giugno, dal “sergente” Sinisa Mihajlovic, allenatore in cerca di riscatto dopo la delusione dell’esonero (peraltro ingiustificato) della scorsa stagione, in cui aveva guidato il Milan alla finale di Coppa Italia. Ancora in fase di rodaggio, invece, la Pro Vercelli, che ha scommesso sull’ex allenatore della Primavera del Toro, il giovane Moreno Longo. Scelta che, alla nostra testata, é parsa giusta, ma che richiede pazienza da parte della proprietà e dei tifosi. Longo, a nostro avviso, potrebbe faticare all’inizio, ma con il tempo potrebbe portare la Pro davvero molto in alto.

Per quanto riguarda il Torino, l’undici di Mihajlovic ha confermato la sua natura ambiziosa, anche grazie alle giocate di un superbo Adem Ljajic, che si candida a trascinatore dei Granata. Il serbo,  venuto al Toro praticamente solo per cercare di rilanciarsi (ad inizio mercato ha cercato più volte di offrirsi a squadre che giocano le competizioni europee), ha disputato una gran partita, condita dal gol del vantaggio e dall’assist per il 2-0, realizzato da un Martinez finalmente cinico in zona gol.

Come confermato dai due gol realizzati nel secondo tempo (prima é andato in gol Bruno Peres, poi il giovane argentino Boyé), il pacchetto offensivo del Toro funziona già pieno ritmo. Complice una Pro quasi inesistente in alcuni momenti, Peres e Barreca (grande prestazione la sua) hanno giocato da quasi da ali, creando una pioggia di occasioni. Meno bene, invece, la fase difensiva, dove Bovo e Moretti si sono concessi una distrazione di troppo, concedendo a La Mantia l’occasione per il gol della bandiera dei vercellesi. A fasi alterne anche la fase di interdizione, dove Obi e Acquah sono andati a corrente alternata, facendo pesare, a tratti, le assenze dei più tecnici e leggeri muscolarmente Benassi e Baselli (entrato solo verso fine partita). Se a tutto ciò aggiungiamo anche altre assenze, come quelle di Zappacosta e Iago Falque, otteniamo un Toro in fase ancora sperimentale, ma con i meccanismi più importanti già ben rodati.

In attesa dell’esordio stagionale contro il Milan, il Torino rischia di compensare gli arrivi di Tachsidis e dei giovani Gustafson e Lukic con due cessioni pesanti come quelle di Maksimovic e Bruno Peres. Tuttavia, questa mazzata di mercato potrebbe regalare molti minuti a diversi giovani, che non aspettano altro che essere valorizzati da un maestro come Mihajlovic, che ha lanciato, tra gli altri, “Gigio” Donnarumma ai tempi del Milan. Un colpo last minute in difesa, però, potrebbe fare comodo.

In casa Pro, invece, ci si aspetta niente di più che una salvezza meno travagliata rispetto a quella della scorsa stagione. L’obiettivo é alla portata e, a nostro avviso, nel medio-lungo periodo potrebbero arrivare piazzamenti più prestigiosi, se Longo riuscirà a valorizzare il proprio progetto tecnico fatto di bel gioco e molti giovani, tra i quali il talentino ex Toro Zaccagno, portiere che, nonostante i quattro gol presi, ha fatto vedere qualità davvero importanti. Donato D’Auria

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