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Settimanale indipendente fondato e diretto da Donato D’Auria. Registrato presso il Tribunale di Torino il 7 ottobre 2011 n. 64

Ciclismo

Il Canadese Hesjedal vince il 95° Giro d'Italia

01 giugno 2012

Il Canadese Hesjedal vince il 95° Giro d’Italia 

Milano – Domenica 27 maggio alle ore 17.15 circa si è chiuso il gran finale del 95° Giro d’Italia con una cronometro di 28,2 km da Milano,

dal Castello Sforzesco al Duomo, vinta da Marco Pinotti in 33.06, un tempo di gran livello, con 39” su Thomas. Si chiude così il Giro, dopo 3503,9 km e 21 tappe fatte di salite, discese, con freddo, pioggia e sole cocente; affascinante, ma con spazi di miglioramento.

Questo Giro è stato vinto dal canadese Ryder Hesyedal, bravissimo nell’approfittare di big dormienti, ma altrettanto bravo ad essere solido e sempre tra i primi in tutte le tappe; secondo lo spagnolo Rodriguez, autore di un’ottima corsa; terzo a sorpresa il belga De Gengt; male gli italiani, Schlek, Rujano e Gadret.

Il giro ha visto la ricomparsa delle salite mitiche quali Stelvio, Mortirolo e Pampeago, oltre alle salite abruzzesi da sempre affrontate: Altopiano delle Cinque Miglia e Macerone. Il giro ha dimostrato, inoltre, che la classe media del ciclismo mondiale non è così scarsa come era descritta da alcuni cronisti ed anzi è apparso pronta a sfruttare distrazioni dei big come in questo giro; vista, inoltre, la facilità del tour di quest’anno, è lecito aspettarsi altre sorprese con possibili svarioni dei big.

Bella la crono di Milano, con la brillante vittoria di Pinotti, mai visto a questi livelli, sicuramente un buon segnale in previsione di mondiali ed Olimpiadi di Londra; ottime le prove di Rasmussen e Bodnar, con le sorprese “ giovani” del neozelandese Sergent e del portoghese Oliveira; hanno un po’ deluso, invece, il campione italiano Malori e il “motorino” svedese  Gustav Erik Larsson, comunque sempre nei 15.

Registriamo le dichiarazioni del nuovo direttore generale del Giro, Michele Acquarone, molto soddisfatto, chiede scusa per le cose che non sono andate come dovevano, ma i numeri sono in crescita: 100 mila followers su Twitter al giorno, bisognerebbe aumentare le sole due attuali quadre italiane e, per il futuro, dobbiamo fare più promozione, scaldare ancora più il pubblico ed ottemperare alla concomitanza con il Giro di California: il Giro deve essere da solo.

Donato D’Auria

 

Le pagelle del Giro a cura di Luigi Maria D’Auria

 

Hesyedal 10: strepitoso, un giro corso bene dall’inizio alla fine, con poche difficoltà e concluso con una strepitosa cronometro.

Rodriguez 8: ottimo giro, sicuramente l’unico big che ha mantenuto le attese, grazie anche alle vittorie ad Assisi e a Cortina.

De Gendt 9: spettacolare il numero Mortirolo Stelvio, bellissima anche la crono; decisamente un podio meritato.

Scarponi  6,5: non ha raggiunto il podio, ma è stato l’unico a provarci sullo Stelvio e a Pampeago.

Basso 5: nei primi cinque, soltanto grazie ad una squadra strepitosa, ma non ci ha mai messo del suo, rimanendo sempre a ruota. Il grande sconfitto, il varesino non ha più quella progressione devastante che gli fece scalare da re lo Zoncolan 2010.

Cunego 6,5: ha raccolto poco, ma è stato l’unico a provarci da lontano, movimentando la corsa con attacchi improvvisi.

Uran 7,5: il colombiano ha finalmente mantenuto le attese disputando un giro sempre tra i primi.

Pozzovivo 7: finalmente ha disputato un ottimo giro, vincendo a Lago Laceno e continuando a piazzarsi.

Henao 7: il colombiano ha disputato un giro in cui ha stupito per la sua maturità tattica, nonostante i 23 anni.

Nieve 7-: il basco ha realizzato il sogno di entrare nei primi dieci in un grande giro, con un exploit sullo Stelvio e una buona cronometro, manca solo la continuità.

Gadret 5: brutto giro per il francese, mai nel vivo della corsa e neppure nei primi 10.

Rujano sv: sfortunato, ha perso dieci minuti a Cortina per colpa di 3 forature, si è consolato vincendo il suo primo titolo nazionale.

Schlek F. 2: scandaloso il ritiro a Busto Arsizio, adoperato solo per assistere al tour il “ siamese” Andy.

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