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Settimanale indipendente fondato e diretto da Donato D’Auria. Registrato presso il Tribunale di Torino il 7 ottobre 2011 n. 64

Ciclismo

La caccia al Centesimo Tour de France parte dalla Corsica

29 luglio 2013

La caccia al Centesimo Tour de France parte dalla Corsica

Porto Vecchio (Corsica) – Sabato 29 giugno 2013, nella splendida cornice di Porto Vecchio è iniziato il centesimo Tour de France, con ventidue squadre e grande entusiasmo, senza il vincitore dello scorso anno, rinunciando ai classici prologhi seguiti dai piattoni puri degli scorsi anni.

Lo ammetto, miei cari lettori, riguardo al percorso del Tour de France 2013. Infatti, gli organizzatori hanno fatto partire per la prima volta il Tour dalla Corsica, regalando al pubblico tappe con salite davvero spettacolari.

Partiamo dalla prima tappa, che ha regalato ( ?!)  al pubblico fuochi e fiamme per motivi extraciclistici. Infatti, un bus della Orica Green Edge è rimasto incastrato sotto lo striscione dell’arrivo. Il panico che ne è seguito ha costretto gli organizzatori ad annullare i distacchi nonostante una caduta che ha messo fuori tutti i big delle volate, Cavendish compreso. Nel parapiglia generale, la volata è stata vinta dal tedesco Marcel Kittel, certamente non tra i favoriti della vigilia.

Nella seconda tappa, la splendida Bastia-Ajaccio, tutti i velocisti sono andati in fuga su un’innocua salita di terza categoria, il Col de Serra, grazie all’inatteso e inutile forcing della FDJ, che in questo modo ha staccato anche il proprio velocista Nacer Bouhanni. Alla fine, l’ha spuntata il fuggitivo di giornata Jan Bakelants, che si è anche concesso il lusso di indossare la maglia gialla.

Nella terza tappa, che partiva Ajaccio per concludersi a Calvi, Bakelants è riuscito a tenere la maglia e la tappa è andata in una volata a ranghi ristretti al veterano australiano Simon Gerrans, che ha beffato per centimetri un ottimo Peter Sagan.

Il giorno seguente il Tour è tornato sul continente per disputare una velocissima cronosquadre nel centro di Nizza, sulla splendida Promenade des Anglais. La tappa è stata aggiudicata dagli australiani della Orica Green Edge, che ha giustamente respinto al mittente le accuse di doping (infatti, la Wada non mi sembra un’agenzia seria, visto che è arrivata a speculare sui morti, vedi caso Pantani, dopo quindici anni di silenzio) e si sono goduti la lauta cena offerta all’hotel Negresco alla squadra australiana e alla famiglia  della maglia gialla Simon Gerrans.

Con la speranza che il Tour prosegua con la stessa spettacolarità auguro buon Tour de France. Luigi Maria D’Auria

Il Punto sulle squadre del redattore della sezione ciclismo Luigi Maria D’Auria

Sky Procycling: sono una corazzata che punta a vincere il Tour con il supersonico Chris Froome, che impone ai suoi compagni la stessa tattica: “piallare gli avversari”

Saxo Bank Tinkoff: Alberto Contador punta a rivincere il Tour rinunciando ai suoi gregari storici, puntando, invece su gregari di lusso, come Roman Kreuziger e Micheal Rodgers.

Omega Pharma Quick Step: una squadra costruita su Cavendish, ma che prova anche a fare la classifica con il giovanissimo Kwiatkowsky.

Lotto-Belisol: il velocista Greipel e Jurgen Van Den Broeck sono le punte di una squadra interessante.

Movistar: con un Valverde più in forma che mai e un propositivo Nairo Quintana, la squdra si candida a vincere la classifica a squadre.

BMC: la squadra del vecchio leone Cadel Evans e del giovane Tejay Van Garderen arriva al Tour con una buona preparazione e tanti risultati alle spalle.

Garmin Sharp: il capitano è Ryder Hesiedal, ma vorranno dire la loro anche Daniel Martin e il velocista Farrar.

Orica Green Edge: la sensazione è che dopo un grande avvio spariranno sulle montagne, sta a loro smentirci.

Cofidis: dopo la debacle del capitano Rein Taaramae cercheranno di vincere una tappa.

Katusha: la squadra vanta un Purito Rodriguez che cerca un piazzamento tra i primi tre per mettere in bacheca il podio  in tutti e tre i grandi giri.

Cannondale: la squadra italo-americana si appoggia a Sagan per vincere almeno una tappa, che varrebbe oro, per non finire fuori dal Pro Tour.

FDJ: la squadra francese è tutta per Thibaud Pinaut, speranza del ciclismo francese, per il resto poca roba.

Euskaltel-Euskadi: la compagine basca prova a fare la classifica con Igor Anton (che però non è mai stato nei primi quindici in un grande giro) e con il più giovane Nieve.

Argos Shimano: dopo la maglia gialla di Kittel, appaiono giustamente appagati, vista la stanchezza post Giro d’Italia di Degenkolp.

AJD3 La Mondiale: la squadra francese si presenta con il solo Jean-Christophe Peraud in grado di arrivare tra i primi 20. Per la singola tappa: occhio a Bardet.

Belkin Pro Cycling: sono nati poco prima del Tour rilevando la licenza della Blanco.

Mollema, Ten Dam e il gregario di lusso Gesink proveranno a rendere dolce il parto.

Astana: dopo i successi di Nibali, il colosso Kazaco si presenta al tour capitanata dai più modesti Fuglsang e Brajikovic (che però è stato più utile come spalla di Nibali alla Tirreno Adriatico).

Lampre Merida: Cunego, Serpa Perez e Niemec potrebbero fare bene dopo un’ottima cronosquadre, ma mancano dei gregari forti.

Radioshack Nissan: un risorto Andy Schleck prova a guidare questa squadra orfana di Cancellara.

Europcar: la squadra francese poggia su Pierre Rolland e sugli scatti di Thomas Voeckler, per provare a vincere una tappa.

Saur Sojasun: questa debolissima compagine francese può solo sperare di vincere una tappa o che Brice Feillu riesca ad arrivare tra i primi trenta.

Vacansoleil DCM: Questa squadra poggia su Thomas De Gendt per cercare qualche risultato interessante.

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