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Settimanale indipendente fondato e diretto da Donato D’Auria. Registrato presso il Tribunale di Torino il 7 ottobre 2011 n. 64

Atletica

Grande atletica e qualche lampo italiano al Golden Gala

14 giugno 2017

Grande atletica e qualche lampo italiano al Golden Gala

Roma – 20.34. Con questo buon tempo Filippo Tortu é entrato, dalla porta principale, nel mondo dello sprinter di alto livello. Appena entrato nel gruppo sportivo delle Fiamme Gialle, Tortu si é lasciato alle spalle un inverno complicato (in cui ha accusato qualche problema fisico) conquistando il minimo per i Mondiali di Londra della prossima estate. Il merito principale di Tortu, che non correva i 200 da due anni, é stato quello  di non aver tremato di fronte ad atleti molto più quotati di lui, come Lemaitre e De Grasse. A parte il canadese, che ha chiuso in 20.01, tutti gli altri sono parsi non ancora al meglio, consentendo a Tortu di accarezzare il sogno del podio fino a venti metri dalla fine. Ora la priorità per lo sprinter milanese é quella di recuperare da un infortunio (le cui dinamiche non sono state chiarite) patito poco dopo il Golden Gala, che non dovrebbe consentirgli di partecipare agli Europei Juniores di Grosseto.

Lo spettacolo del  trentasettesimo Golden Gala, tuttavia, non si é limitato ai 200 metri maschili. In un Olimpico molto affollato dai tifosi della grande atletica, infatti, non sono mancate le gare di elevato tasso tecnico. Nei 100 metri femminili, ad esempio, l’olandese Dafne Schippers é tornata a sconfiggere le sprinter giamaicane e statunitensi dopo alcuni mesi di crisi. Ottimo anche il livello tecnico dei 3000 siepi maschili, dove la gara veloce ha aiutato due italiani, Abdoullah Bamoussa e Yohannes Chiappinelli, di raggiungere il minimo per i Mondiali di Londra (risultato non scontato per i nostri azzurri). Emozionante anche la gara degli 800 metri maschili, dove la lepre designata, Nijel Amos, ha guadagnato un grande vantaggio sugli altri partecipanti, sfruttando una gara tattica e infiammando il pubblico di Roma. Il potente sprint del polacco Kszczot, però, ha posto fine aI suoi sogni di gloria a cinquanta metri dalla fine.

I  buoni risultati di alcuni azzurri, tuttavia, non devono far dimenticare che i nostri atleti, a livello internazionale, fanno ancora fatica ad imporsi. Anche il tempo di Tortu, splendido per gli standard cui sono abituati i nostri tifosi, non vale ancora una finale di livello mondiale. Diversi atleti, poi, devono ancora crescere se vogliono ottenere dei buoni risultati ai Mondiali. É il caso di Alessia Trost, ferma alla misura di 1.91 nell’alto, molto lontana dalla vincitrice, la russa Maria Kuchina. L’atletuca italiana, però, può consolarsi con il Golden Gala, evento che, nonostante la crisi della nostra atletica, riesce a conformarsi in Diamond League. Luigi M. D’Auria

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