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Settimanale indipendente fondato e diretto da Donato D’Auria. Registrato presso il Tribunale di Torino il 7 ottobre 2011 n. 64

SerieA

Un Torino cinico batte la Spal e il diluvio

05 settembre 2018

Torino – L’incontro Torino-Spal é stato, più che un match di Serie A, un manifesto della Premiership scozzese: pioggia, fango e duri contrasti sono stati gli ingredienti fondamentali della prima vittoria stagionale dei Granata. La squadra di Semplici, invece, ha lasciato il Grande Torino con tanti rimpianti, perché era riuscita a mettere il match sui binari a lei più congeniali, ma è stata punita da una poderosa capocciata di N’Koulou e non é riuscita a reagire, impensierendo Sirigu solo in due occasioni e non servendo mai gli attaccanti Antenucci e Petagna.

Al fischio d’inizio, il pubblico del Grande Torino (poco meno di diciassettemila i presenti, la società sta cercando di correre ai ripari riaprendo la campagna abbonamenti) si é trovato di fronte: da Antenucci a Valdifiori passando per Milinkovic-Savic, nella Spal c’e una bella fetta del recente passato Granata. I primi diciassette minuti, di fatto, non si giocano, visto che sullo stadio diluvia da una buona mezz’ora e le pozzanghere bloccano la manovra del Toro, in particolare gli inserimenti di Soriano e Meité e la “regia offensiva” di Iago Falque. L’arbitro Pasqua, dopo un rapido confronto con i capitani, manda tutti negli spogliatoi in attesa di una situazione metereologica migliore.

Dopo un’ora, contro ogni pronostico, si riprende ed é la Spal a fare meglio, giocando un calcio fisico e attento e valorizzando al massimo le sgroppate offensive di Lazzari (convocato in azzurro da Mancini), non sempre contenuto da Ola Aina. Il Torino si affida a Iago, come al solito il più pericoloso della squadra di Mazzarri, e a Belotti, che spesso, tuttavia, é troppo solo e costretto ad una gara di sacrificio (il Gallo, in ogni caso, proverà a cantare sul finire del primo tempo, ma Gomis e Vicari sono bravi a fermarlo). La sensazione é che la partita si sbloccherà con un episodio e così accade: al 52’ N’Koulou salta più in alto di tutti sugli sviluppi di un corner e segna il suo primo gol stagionale.

Nel finale, c’é tempo per l’esordio di Simone Zaza, parso molto “carico” ma ancora un po’ fuori dagli schemi di Mazzarri, ma anche per una parata di alto livello di Sirigu, che compie un prodigio su una palla vagante in area. Nel finale non ci sono altri brividi e il Toro può festeggiare la prima vittoria stagionale, una vittoria che consente alla squadra di Mazzarri di non perdere punti preziosi contro una “piccola” e di affacciarsi nella parte sinistra della classifica. Quest’anno, se si esclude la Juventus (che si sta rivelando più forte di tutta la concorrenza), saranno molte le squadre che si giocheranno, quasi alla pari, i piazzamenti nelle Coppe: se il Toro vorrà essere tra queste, dovrà dimostrarsi continua, in particolare con le formazioni di bassa classifica.

Dal punto di vista tattico, il 3-5-2 “Mazzarriano” si sta rivelando il modulo ideale per il Torino, visto che valorizza le doti di centrocampisti come Meité e Baselli e consente a Iago di essere pericoloso su tutto il fronte d’attacco. Più difficile, invece, una concorrenza fra i “tre tenori” Falque, Zaza e Belotti, dato che l’equilibrio della squadra potrebbe risentirne. In ogni caso, Mazzarri potrebbe comunque provare questa soluzione (soprattutto contro le squadre che si chiudono di più in difesa) sacrificando il minutaggio di qualche centrocampista. Donato D’Auria

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