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Settimanale indipendente fondato e diretto da Donato D’Auria. Registrato presso il Tribunale di Torino il 7 ottobre 2011 n. 64

SerieA

Il Torino doma l’Udinese dopo una partita infinita

16 febbraio 2019

Torino – Dopo 11 minuti di recupero, l’arbitro Guida di Torre Annunziata ha fischiato la fine dell’incontro fra Torino e Udinese. Non é stata una partita particolarmente spettacolare e, come spesso accade al Toro di Mazzarri, i Granata hanno puntato più a far giocare male gli avversari che a proporre gioco. L’Udinese di Davide Nicola (ex giocatore del Toro e torinese di Vigone) ha lasciato il campo senza punti nonostante una prova coraggiosa ma tutt’altro che priva di errori, che ha messo in mostra tutti i limiti di una squadra che dovrà lottare fino all’ultimo per salvarsi.

Mazzarri ha schierato il Torino con il 3-4-3  rinunciando a De Silvestri e Baselli, facendo spazio ad Aina e a Lukic, con Ansaldi schierato come esterno e non come mezzala. In attacco, la squalifica di Zaza ha consentito il rientro in campo di Falque, che ha completato il tridente d’attacco con Berenguer, rilanciato titolare, e Belotti. Nicola, invece, rinuncia a Kevin Lasagna, schierando in attacco Pussetto e Okaka, con il capitano De Paul libero di svariare su tutto il fronte offensivo.

Nel primo tempo le squadre si sfidano dandosi battaglia a metà campo, ma producendo poco dal punto di vista offensivo, tranne quando i giocatori di maggior talento accendono la luce con qualche bella “fiammata” offensiva. Il gol del Torino arriva al 31’ come un lampo, che rappresenta al meglio il calcio di Mazzarri: Belotti libera l’area con un bel lavoro da “boa”, Ansaldi lavora bene sulla fascia e poi mette in mezzo un bel pallone per l’accorrente Ola Aina che trafigge Musso con un colpo di testa non forte ma preciso.

Nel secondo tempo il tasso tecnico dell’incontro non si alza, ma per il pubblico dello stadio “Grande Torino” non mancano di certo le emozioni. Nel Toro, Mazzarri inserisce Meité e Baselli tornando al “suo” 3-5-2, mentre Nicola ha provato a ribaltare il risultato gettando nella mischia Lasagna. Al 75’, uno dei momenti chiave dell’incontro: Guida concede un penalty all’Udinese, ma De Paul si fa ipnotizzare da Sirigu e si fa parare il rigore. Negli ultimi minuti, arrivano altre emozioni: al minuto numero 89 l’Udinese trova il gol del pareggio con Okaka ma, dopo un consulto Var lunghissimo, Guida annulla tutto per un fuorigioco che oscura la visuale di Sirigu. Nel recupero c’é ancora tempo per colpi da Premiership scozzese e per una clamorosa traversa dell’Udinese, con Lasagna che si fa stoppare dal legno e da un intervento provvidenziale di Djiji.

Con molta rabbia agonistica il Torino ha conquistato una vittoria decisiva per mantenere vive le chance di qualificarsi all’Europa  League, distante ora 4 punti in classifica, con il “sogno proibito” quarto posto distante solo cinque lunghezze. Con una classifica così corta e questo equilibrio difensivo il Torino può continuare a sognare, ma per recuperare almeno una posizione (guardandosi anche da squadre come Fiorentina e Sampdoria) la squadra di Mazzarri dovrà alzare in maniera importante il proprio tasso di qualità. Belotti, infatti, é in una buona condizione fisica, ma fatica a segnare perché quasi sempre resta troppo solo davanti e il Toro non riesce quasi mai a “riempire” l’area di rigore avversaria. Per Mazzarri diventerà dunque vitale ritrovare la miglior versione possibile di Falque e Zaza, giocatori che possono rendere il Toro una squadra più pericolosa. Senza qualità offensiva, infatti, questa stagione rischia di diventare più ricca di rimpianti che di gioie. Donato D’Auria

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