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Settimanale indipendente fondato e diretto da Donato D’Auria. Registrato presso il Tribunale di Torino il 7 ottobre 2011 n. 64

Editoriale

L’Italia vince gli Europei di Calcio per la seconda volta

24 luglio 2021

 

Torino – Sono serviti 53 anni alla Nazionale Italiana per tornare in cima all’Europa calcistica. Da Roma 1968 a Wembley 2021, da Ferruccio Valcareggi a Roberto Mancini. Oggi come allora, una gioia incintenibile per un Paese che “vive” di calcio. Entrambe le vittorie (senza aderntrarsi in analisi sociologiche spesso firzate se applicate allo sport) rappresentano lo specchio dell’Italia calcistica dei rispettivi anni: pratica ma innovatrice quella del 1968, talentuosa ma inesperta quella di quest’anno. Grande merito, ovviamente, va a Roberto Mancini e al suo staff, capaci di mettere in campo un’Italia sbarazzina in quasi tutte le partite, in grado di non farci schiacciare dalle pressioni in semifinale e finale (prime partite di altissimo livello giocate da diversi interpreti della Nazionale).

Fondamentali, nel percorso dell’Italia manciniana, sono state le tre partite di girone giocate a Roma, finalmente davanti ad un pubblico consistente. Un ottimo avvio di torneo per gli Azzurri, ma anche la dimostrazione che il calcio col Green Pass per i tifosi é sicuro. Nelle partite romane, a quattro anni di distanza dall’eliminazione dai Mondiali di calcio, é rinato l’amore fra la Nazionale e il Paese, con “Notti Magiche” a fare da colonna sonora.

Dal punto di vista prettamente tecnico, é stato un Europeo di alto livello, con diverse partite spettacolari, e anche diverse sorprese. Danimarca e Svizzera, ad esempio, hanno fatto tremare le grandi, mettendo in mostra un calcio dinamico ed efficace. Per i danesi, la semifinale di Wembley é il primo risultato di rilievo dopo il vittorioso europeo del ‘92. Tra le deluse, ovviamente la Francia, beffata da una tattica folle e “snob” contro la Svizzera, il Belgio di Lukaku e una Germania che, dopo 15 anni ad alto livello, dovrà reinventarsi col nuovo Ct Flick.

Altrettanto deluse, nonostante ottimi risultati, Spagna e Inghilterra. La squadra di Luis Enrique, che ha espresso un calcio spumeggiante nel palleggio, ha avuto evidenti di finalizzazione, anche e soprattutto in semifinale con l’Italia. L’Inghilterra, plasmata in questi anni dal Ct Southgate, ha raggiunto la sua prima finale dal 1966 ma, come nel Mondiale di Russia contro la Croazia, si é fermata sul più bello e lo slogan It’s coming home é tornato ad essere più autoironico che reale. Prossima occasione per i Tre Leoni, al Mondiale in Qatar del prossimo anno. Il calcio, infatti, non si ferma mai e la speranza che anche  l’Italia possa aprire un ciclo di grandi risultati é tangibile. Luigi M. D’Auria

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