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Settimanale indipendente fondato e diretto da Donato D’Auria. Registrato presso il Tribunale di Torino il 7 ottobre 2011 n. 64

Tennis

La sesta edizione del Challenger di Andria parla Francese

25 dicembre 2018

Andria – Due anni dopo la vittoria di Luca Vanni, un italiano è tornato in finale nel torneo Atp Challenger di Andria, ma non è riuscito a replicare la prestazione del tennista aretino. Filippo Baldi, per anni ritenuto una promessa del tennis italiano è cresciuto molto nel 2018, é stato sconfitto in finale dal francese Hugo Humbert, tennista transalpino che ha messo in mostra un gioco potente e sicuro, adatto alla superficie molto veloce del Palazzetto dello Sport di Andria,  (a differenza di Baldi, il cui gioco pare adattarsi maggiormente alla terra rossa), sede di gioco dell’evento insieme al palazzetto dello sport di Via delle Querce.

Anche quest’anno, l’associazione “Pro Tennis”, guidata da Enzo Ormas, ha organizzato un evento di tennis di alto livello, con un montepremi non altissimo (anche quest’anno di 43000 dollari) ma strategicamente collocato nell’ultima settimana della stagione, quando molti tennisti stanno già iniziando a preparare la stagione seguente, ma quando molti altri sono alla ricerca di punti preziosi per “aggiustare” una stagione complicata dal punto di vista dei risultati o dei problemi fisici, motivo per cui sono stati molti i giocatori alla ricerca dell’unica wild card concessa agli organizzatori, visto che le altre tre sono state assegnate dalla Fit in accordo con gli organizzatori.

Come spesso succede, il torneo ha riservato alcune sorprese, come la presenza in semifinale del tedesco Kevin Kravietz, partito come uno dei meno quotati tra i tennisti presenti in tabellone, ma in grado di farsi strada fino alle semifinali, dove é stato fermato da Humbert, testa di serie numero uno del tabellone. Nell’altra semifinale, si sono sfidati Filippo Baldi e un altro francese di talento, Quentin Halys, come lui alla ricerca di risultati importanti per migliorare la propria classifica e acquisire fiducia in vista del 2019. É stato Baldi, alla fine, a far sua la contesa, qualificandosi alla seconda  finale a livello Challenger della stagione e della sua carriera.

Anche se nella finale Humbert si é aggiudicato la contesa in due set, Baldi non ha demeritato al cospetto del più quotato francese, più bravo a gestire la pressione nei punti più importanti dell’incontro, che si é chiuso con il punteggio di 6/4 7/6 in favore di Humbert. Per quanto riguarda gli altri italiani presenti in tabellone, invece, non possiamo purtroppo parlare di grandi risultati. Lorenzo Sonego, partito come uno dei favoriti per la vittoria del torneo, é stato eliminato già al secondo turno dall’esperto tennista ucraino Stachovskiy, mentre non c’é stata fortuna per tutti le wild card asssegnate ai giovani del settore tecnico della Federazione, come Julian Ocleppo o Enrico Dalla Valla, che hanno dimostrato di non essere a loro agio su una superficie come quella di Andria, in cui lo spazio per i lunghi scambi da fondo campo é praticamente assente, sostituito dai “vincenti” da fondo di giocatori come Humbert o lo stesso Stachovskiy.

Il torneo Atp Challenger di Andria, dunque, si conferma un punto di riferimento per il movimento tennistico delle regioni meridionali, oltre che un evento molto raro in Italia in virtù della sua superficie di gioco molto rapida. Il sud e la Puglia hanno bisogno di eventi sportivi come questo, anche se un sogno a cui tendere, a nostro avviso, sarebbe quello di ottenere un evento del circuito maggiore, anche solo un Atp 250. Donato D’Auria

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