Elezioni in Sicilia: Astensionismo e Movimento 5 Stelle. E Adesso… ?
Si è appena conclusa la tornata elettorale per le elezioni regionali in Sicilia ed ora comincia (forse) un nuovo capitolo della politica nazionale. Un capitolo che indubbiamento porterà ad un cambiamento, ma quale?
Analizziamo i fatti: la maggioranza dei siciliani non è andata a votare, cosa significa? Stamattina al bar dello sport, in una città ex industriale del Nord, i soliti noti tra caffè, briosche una citazione dalla Gazzetta dello Sport ed un commento sulle tasse e sulla vita che è sempre più cara, sostenevano che i siciliani non sono andati a votare perchè non c’era nessuno che gli ha promettesse alcunchè. “E’ normale, non ci sono più soldi!” Non c’era una indicazione precisa da parte del potere locale, quello che da decenni determina le sorti della vita politica e decide i destini dei cittadini dell’isola. Nessun capo mafioso si sarebbe attivato per orientare il voto. Sarà vero? E se sì, perchè? Forse perchè anche loro, i capicosca, sono confusi, non hanno riferimenti ed hanno preferito stare alla finestra a vedere come si evolve la situazione, per poi decidere successivamente a chi dare appoggi ed in cambio di cosa.
Martedì sera, a Ballarò, il neoeletto presidente della Regione, il perito chimico Rosario Crocetta, ex sindaco antimafia di Gela, ridente cittadina in provincia di Caltanissetta più nota per il suo elevato tasso di criminalità che per i suoi monumenti, “eletto ma non ancora proclamato”, all’incalzare di un’attivista del movimento 5 stelle presente in studio circa la riduzione degli stipendi (16.500 euro il più alto in Italia) dei consiglieri ed alla rinuncia dei rimborsi elettorali, si è cimentato in una filippica incomprensibile, vecchia maniera, in cui si intuiva (ma non siamo sicuri di avere capito bene) che il problema (come al solito) non è quello: che gli attivisti non sono diversi dagli altri partiti e che non bisogna fare demagogia, antipolitica qualunquismo e che lui taglierà tutte le consulenze attive al momento in Regione (vedremo) e che lui farà risparmi senza fare macelleria sociale.
E qual’è la storia di questo perito chimico, ex dipendente ENI prestato alla politica ormai molti anni fa? Cos’avrebbe di diverso dai predecessori questo neoeletto, ma non proclamato, Presidente, salvo il paradosso che si tratta di un omosessuale cattolico? La sua cultura (a proposito sembra che la laurea ormai sia un deterrente, chi studia non può e non deve più ambire) sarà in grado di fargli comprendere che i costi della Regione Sicilia sono enormi, spropositati e, soprattutto, sostenuti fino ad ora dal resto dell’Italia? E saprà individuare le soluzioni giuste per fare i tagli che non sono solo necessari, ma indispensabili e contemporaneamente offrire sviluppo all’occupazione, che in Sicilia potrebbe essere eccezionale viste le risorse naturali storiche e culturali della Regione; ma le risorse da sole non bastano, non senza una tradizione e una cultura che le valorizzi e sappia sfruttarle.
E questo giovane geometra Giancarlo Cancellieri, leader locale del movimento 5 stelle con un curriculum da magazziniere e poi geometra in una piccola impresa metalmeccanica sarà in grado di guidare un gruppo di 15 consiglieri regionali che improvvisamente si troveranno nelle stanze del potere. Saranno questi consiglieri in grado di non farsi abbagliare dal potere e dai privilegi? Loro che probabilmente per anni hanno combattuto e invidiato i politici della Regione proprio, anche per questi privilegi ed ora sono lì, al posto loro. Riusciranno a rimanere uniti e coesi? Riusciranno ad orientare le decisioni della Regione verso una VERA e SANA POLITICA come la Sicilia non ha mai visto nella sua intera storia repubblicana? E riuscirà a rendersi conto che l’ambiente, in particolare i rifiuti e l’acqua, suoi cavalli di battaglia, sono importanti, ma che i siciliani senza un lavoro e senza risorse per sopravvivere se ne fanno un baffo dei rifiuti non potendo forse neanche produrli non avendo i mezzi per consumare? E se sì, avrà la cultura necessaria per individuare gli interventi necessari allo sviluppo del lavoro ed alla valorizzazione della Regione Sicilia? E se si, avrà il carisma giusto per farlo comprendere al suo gruppo e poi convincere il resto del Consiglio e il resto della Regione. Vedremo! Intanto un’in bocca al lupo a Beppe Grillo che da ora si trova in mano una bella patata bollente come forse non si sarebbe mai immaginato ed un augurio ai siciliani ed agli italiani…. che questo cambiamento stia veramente cominciando. Giovanni Senatore