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Settimanale indipendente fondato e diretto da Donato D’Auria. Registrato presso il Tribunale di Torino il 7 ottobre 2011 n. 64

Tennis

L’Italia non supera i Quarti di Coppa Davis a Torino

10 dicembre 2021

Torino – Dopo due singolari non troppo combattuti, terminati in due set, la Russia ha vinto la Coppa Davis per la prima volta dal 2006. Pur giocando senza bandiera a causa delle vecchie sentenze sul doping di Stato, la nazionale guidata dal capitano Samil Tarpischev non ha avuto troppe difficoltà ad aggiudicarsi “l’Insalatiera”: nessuna altra squadra poteva contare due giocatori fra i primi dieci del mondo (Medvedev e Rublev) e altri due singolaristi di assoluto livello come Kachanov e Karatsev. Si conclude in finale, con una sconfitta non inattesa, il percorso della Croazia. Cilic e il giovane Gojo non sono riusciti a regalare una possibilità in doppio alla nazionale croata, che avrebbe schierato i numeri 1 al mondo, Mektic e Pavic, già decisivi contro l’Italia e la Serbia.

Eliminata ai quarti di finale, con qualche rimpianto, l’Italia del nuovo capitano ed ex davisman, Filippo Volandri. Gli azzurri, che avevano l’opportunità di giocare al PalaAlpitour di Torino il girone e i quarti di finale, sono stati sconfitti dalla Croazia. Particolarmente dolorosa la sconfitta a sorpresa di Sonego da favorito contro Gojo. Il torinese ha ottenuto due ottime vittorie nel girone, ma non ha ancora l’esperienza nei grandi tornei per sostituire al 100% Matteo Berrettini. Anche l’assenza di Simone Bolelli, che ha privato la nostra nazionale di un doppio credibile, è stata a nostro avviso pesante: anche in questa nuova formula la Coppa Davis resta legata anche alla presenza di doppi di successo.

Dopo due anni d’attesa, dunque, la Coppa Davis è tornata, sia pure con una formula che stravolge in hgran parte la competizione nel suo formato classico. I calendari ingolfati e la pandemia hanno accelerato il cambiamento, ma non tutto il male viene per nuocere: in questa stagione il livello della competizione è stato decisamente alto e il pubblico non ha risposto male, soprattutto nel girone di Torino, dove si è vista una macchina organizzativa ben oliata dalle Atp Finals, al netto della semi fake news che ha portato qualche centinaio di persone fuori dal palazzetto per seguire il doppio decisivo di Italia-Croazia: una comunicazione estemporanea data in diretta televisiva, per la quale però l’organizzazione non era assolutamente pronta (e non poteva esserlo, del resto, viste le regole d’accesso agli impianti al chiuso).

Nel 2022, dunque, la Coppa Davis proverà a stabilizzare la sua formula: un turno preliminare che decreteà 12 delle 16 parteciapnti alla fase finale (l’Italia gioherà contro la Slovacchia in una trasferta abbordabile), prima di 4 gironi in sedi diverse e una fase finale in un’unica città. La speranza è che l’Itf non guardi solo al ritorno economico, ma anche a sedi di gioco dove la passione e il tifo del pubblico siano garantiti. Per quanto riguarda l’Italia, con una squadra al completo e scelte giuste del capitano in cabina di regia, il sogno di tornare a vincere la Davis potrebbe diventare qualcosa di più tangibile, magari anche con un ritorno di un girone a Torino, che ora ha accumulato esperienza necessaria per gestire Atp Finals e Coppa Davis al meglio. Luigi M. D’Auria

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