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Settimanale indipendente fondato e diretto da Donato D’Auria. Registrato presso il Tribunale di Torino il 7 ottobre 2011 n. 64

Notizie

Hockey: XVII Campionati del Mondo di Hockey Inline

13 luglio 2011

Hockey: XVII Campionati del Mondo di Hockey Inline

Roccaraso (L’Aquila) – Dal 2 al 16 luglio si sono svolti i 17° Edizione dei Campionati Mondiali di hockey inline, una disciplina giovane che in pochi anni è cresciuta in modo esponenziale nel numero dei suoi protagonisti e nella considerazione del pubblico e dei mass media. L’hockey inline nacque negli anni ottanta in Russia e Svizzera e si sviluppò nell’ambito dell’hockey su ghiaccio dei professionisti statunitensi e canadesi della National Hockey League, i quali adottarono il pattino in linea per gli allenamenti estivi. In seguito, si è affermata come disciplina autonoma, pur ispirandosi all’hockey su ghiaccio, per quanto riguarda il regolamento e la filosofia di gioco. Gli incontri di hockey inline sono eventi tra i più spettacolari del mondo dello sport. Le partite si giocano all’interno di impianti di dimensioni variabili: da un minimo di 20 metri di larghezza per 40 di lunghezza ad un massimo di 30 per 60. Gli atleti indossano pattini in linea, casco, protezioni ed usano un bastone con cui si contengono un disco in plastica. Gli incontri hanno una durata di quaranta minuti di gioco effettivo, due tempi di 20 minuti, con un intervallo di 10. Ogni squadra dispone di 14 giocatori più 2 portieri, ma in campo scendono solo 4 uomini di movimento più un portiere. Sono ammessi cambi in qualsiasi momento, i cosiddetti cambi volanti, che consentono di utilizzare tutti gli uomini in modo illimitato. Il punto di forza del gioco consiste nell’alta spettacolarità delle azioni dovuta alla velocità con cui i giocatori si muovono sulla pista e ai repentini ribaltamenti di fronte. Le partite non sono mai scontate, spesso l’inerzia del gioco cambia all’improvviso e i risultati possono essere ribaltati in pochi minuti. Nelle fasi di gioco il contatto fisico è consentito anche se risulta meno violento rispetto all’hockey ghiaccio. E’ una disciplina che esalta tutti i valori tipici degli sport di squadra: determinazione, compattezza, esaltazione delle abilità tecniche ed atletiche dei singoli, strategia, fair play, rispetto delle regole e dell’avversario. L’hockey inline, nella sua diffusione, ha trovato terreno fertile nei paesi con una tradizione importante nell’hockey su ghiaccio ma via via si va affermando a velocità sorprendente anche al di fuori di questo ambito: ogni anno nuove rappresentative si presentano sulla scena internazionale. A Roccaraso l’Italia si è presentata con tre formazioni: Seniores, Femminile e Juniores.

Nella rassegna junior i nostri hanno chiuso al 10° posto perdendo anche la finalina del 9° posto contro la Gran Bretagna. Al di là dei risultati e del gioco espresso, sicuramente non brillante, gli azzurrini in alcuni momenti hanno mostrato poca determinazione.

Più grintose le ragazze, guidate dal coach Ernesto Bricco, che erano partite addirittura con due vittorie: la svolta c’è stata sicuramente nello sfortunato incontro con la Francia perso all’overtime, quando a 17 secondi dal termine del tempo regolamentare si vinceva 2 a 1. Qui è girato il Campionato, che con un pò di fortuna poteva essere diverso.

I Seniores hanno perso il titolo mondiale con la rete decisiva segnata dalla Repubblica Ceca, in una situazione per lo meno dubbia dal punto di vista del regolamento e sicuramente doloroso per i giocatori e il pubblico.

La squadra italiana, guidata da Cristian Rela e Angelo Roffo, alla vigilia della manifestazione, non rientrava nel novero delle accreditate, il pronostico era a favore di Stati Uniti (Campioni mondiali in carica), Canapa e Repubblica Ceca.

Il percorso netto degli azzurri, nel girone preliminare, ha colto di sorpresa tutti; le vittorie esaltanti contro Francia, Stati Uniti e Messico, ottenute grazie alla grande personalità e determinazione dei nostri giocatori, avevano creato grande entusiasmo nell’ambiente e determinato una grande affluenza di pubblico nelle partite finali.

Questo secondo posto ha contributo alla promozione di questa disciplina e il successo organizzativo della località abruzzese di Roccaraso è stato premiato con oltre 30.000 presenze stimate.

Donato D’Auria

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