Torino – Da giovedì 22 a sabato 24 febbraio torna il Festival del Giornalismo Alimentare, giunto alla terza edizione. Si tratta di un evento nato grazie all’impegno e alla passione di Massimiliano Borgia, che ne é il fondatore. Il Festival, dopo due edizioni dedicate prevalentemente agli operatori del settore, ha deciso di espandersi, soprattutto grazie all’inatteso successo del 2016 e del 2017, in cui quasi tutti gli incontri hanno visto il tutto esaurito. Quest’anno, inoltre, cambia anche la sede principale di panel e workshop: si tratta del centro congressi “Torino Incontra”, location che si trova nel centro storico del capoluogo piemontese. Altra grande novità é la presenza di una regione ospite: si tratta della Valle d’Aosta.
Il programma della manifestazione sarà ricco fin da giovedì 22 febbraio, con incontri dedicati a temi importanti per non solo per il giornalismo alimentare, tra cui “Quali Politiche alimentari per la prossima legislatura”. Si tratta di un incontro che si concentrerà su diversi argomenti, come l’
Saranno tanti, inoltre, i partner di un Festival che sarà sempre più legato al territorio, con incontri, proiezioni di film dedicati alla sensibilità ambientale, eventi “off” in luoghi significativi della città di Torino e diversi press tour sul territorio, alla scoperta di tipicità alimentari del territorio come la carne piemontese, il lardo e i vini valdostani e del Monferrato (che saranno protagonisti di un press Tour che si concluderà al Castello di Castiglione d’Asti). Anche la città di Torino sarà protagonista con alcuni tour che porteranno i giornalisti alla scoperta di eccellenze in quartieri meno conosciuti come San Donato e di realtà da valorizzare come “Libera Mensa”, ristorante della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno”.
Si tratta, dunque, di un evento che vuole crescere mantenendo, tuttavia, le proprie radici nella città dove é nato. Nel corso della presentazione, infatti, gli organizzatori hanno parlato di un offerta per far spostare l’evento in un’altra città italiana, come Milano e Bologna. La volontà di mantenere questo evento a Torino, tuttavia, é molto forte. Sicuramente si trattta di un segnale importante, visto che negli ultimi due anni sono stati diversi gli eventi che hanno minacciato di lasciare Torino, così come alcuni sono stati obbligati a fermarsi a causa di situazioni economiche non facili.
Il Festival del giornalismo Alimentare, dunque, riserverà agli operatori del settore e agli appassionati dell’alimentare italiano una tre giorni di alto livello, in cui saranno tante le occasioni di confronto e di formazione. La nostra testate sarà presente, perché crediamo che per raccontare un mondo in continua evoluzione come quello dell’alimentare italiano (sempre sospeso fra tradizione e innovazione) eventi come questi siano importanti per la nostra crescita. Luigi M. D’Auria