Visti i risultati, direi che chiunque può essere soddisfatto di questa edizione della corsa più antica del mondo. Chi sorride più degli altri è però Giampaolo Caruso, meritatamente vincitore della gara, perfetto coronamento della strabiliante stagione del siciliano, capace di giungere quarto alla Liegi-Bastogne-Liegi e tredicesimo alla Vuelta Espana, da gregario di Purito Rodriguez; purtroppo però il siciliano non è riuscito ad ottenere grandi risultati al Giro, dove si è ritirato a causa di una caduta nella tappa di Montecassino. Se Caruso è stato, a sorpresa, il vincitore della Torino-Milano, i big presenti in corsa sono state le sorprese negative di questa gara che, nonostante sia solo parte del Tour Europeo UCI, aveva un campo partecipanti da classica monumento, dato che in corsa erano presenti Fabio Aru, Albero Contador, Purito Rodriquez e Franck Scklek. Il sardo è stato quello che è andato meno peggio tra i più forti, dato che è riuscito ad ottenere un quarto posto che lascia l’amaro in bocca, perché ottenuto regolando il gruppo dei migliori. Rodriguez, giunto quinto, non aveva interesse ad attaccare, dato che in testa c’erano due suoi compagni di squadra (Caruso e Chernetski) e che all’ultimo chilometro ha allungato pure il suo scudiero Dani Moreno. La splendida prova corale dei ragazzi di Jose Azevedo ha dimostrato ancora una volta la qualità di corridori di talento presenti in questa formazione russa. Alberto Contador, giunto sesto, è stato la più grande delusione di questa Milano-Torino. Lo spagnolo, a dispetto dei rumors, ci teneva veramente a vincere questa corsa, l’unica di un giorno vinta in carriera. Tuttavia, a El Pistolero è mancato l’allungo decisivo, cioè il momento in cui si alza sui pedali iniziando quella “danza” che lo ha reso uno dei corridori da corse a tappe più forti di sempre. Nonostante le difficoltà, il pubblico di Torino ha sostenuto Contador, spingendo il corridore che più di tutti ha contribuito a ridare lustro alla Milano-Torino, che con il suo arrivo sulla dura salita di Superga si è dimostrata l’unica Classica in circolazione perfettamente adatta alle sue caratteristiche; purtroppo, nonostante le ultime tre grandi edizioni, la Milano-Torino rischia di scomparire di nuovo. Il titolo sportivo della corsa è, infatti, di proprietà di RCS Sport, società che organizza praticamente tutte le corse ciclistiche in Italia, Giro d’Italia compreso. Negli ultimi tre anni RCS ha affittato l’organizzazione alla Società Ciclistica Arona, che vorrebbe organizzarla anche per i prossimi due anni. Dalla RCS non si è però fatto vivo ancora nessuno, il che potrebbe mettere a rischio l’organizzazione della corsa che, senza un nuovo contratto di RCS potrebbe al massimo riciclarsi come Campionato Italiano 2015. Sarebbe un peccato per il Piemonte perdere una corsa importante come questa, dato che proprio grazie ai progressi nell’organizzazione di corse di alto livello in questa Regione sono cresciuti giovani promettenti come Diego Rosa e Fabio Felline. Luigi M. D’Auria