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Settimanale indipendente fondato e diretto da Donato D’Auria. Registrato presso il Tribunale di Torino il 7 ottobre 2011 n. 64

Ciclismo

Al Giro d’Italia la Nuova Generazione del Ciclismo

20 ottobre 2020

Torino – Il Giro d’Italia che ha appena terminato la sua secomda settimana di corsa passerà certamente alla storia. La “Corsa Rosa” numero 103, infatti, si sta correndo ad ottobre per la prima volta nella sua storia, facendo i conti con un “nemico” difficile quanto invisibile come il Coronavirus, che ha costretto ad andare a casa l’inglese Simon Yates, l’australiano Matthews e l’intera Jumbo-Visma. In secondo luogo, perché la corsa rosa sta rivelando alcuni dei protagonisti del ciclismo del futuro, che stando facendo meglio dei favoriti più esperti.

Prima della cronometro di Monreale, Joao Almeida era un nome sconosciuto ai più. Il ventiduenne portoghese, scovato dai dirgenti della Quick-Step e portato al Giro per fare esperienza, sta vivendo un sogno. Maglia rosa dal primo arrivo in salita sull’Etna, ha tenuto duro sulle salite sccessive e poi, con uno sforzo enorme, ha salvato la maglia sul tosto arrivo di Piancavallo, una delle salite preferite di Marco Pantani. Con la cronometro finale dalla sua, puó addirittura gestire per arrivare sul podio. Discorso simile per il britannico Geoghegan Hart e l’australiano Hindley, che avevano stentato nelle primissime uscite nei Grandi Giri e che ora  si ritrovano terzo e quarto in classifica, a poco meno di tre minuti da Almeida. Fuori classifica, ma comunque straordinario, Filippo Ganna. Il corridore piemontese, campione del mondo a cronometro, ha vinto una bella tappa in fuga sulla Sila, oltre alle crono di Palermo e Valdobbiadene, vestendo per due giorni la maglia rosa.

Bisogna riconiscere, tuttavia, che questa classifica a sorpresa é stata determinata anche da problemi incontrati da diversi favoriti: Fuglsang, vincitore della Liegi 2019, é stato definitivamente respinto dai Grandi Giri, mentre Majka e Pozzovivo sono stati al di sotto delle attese. Detto di Yates, inoltre, anche Geraint Thomas ha dovuto pagare un grave conto con la sfortuna. Il britannico, grande favorito per la corsa Rosa, é caduto nella terza tappa ed é stato costretto al ritiro. Chi, invece, pare definitivamente pronto al grande salto é l’olandese Wilko Kelderman, secondo a soli quindici secondi da Almeida, ha sfruttato al meglio una condizione di lusso, un’attitudine alle cronometro e una squadra di altissimo livello (Hindley, per intenderci, resta comunque un suo gregario).

Chiudiamo questo articolo con una riflessione su Vincenzo Nibali: lo Squalo, ormai trentaseienne, é stato in difficoltà in più di una tappa (in particolare in quelle di Roccaraso e Piancavallo) e si trova in settima posizione a circa 3 minuti e mezzo dalla testa. Tanto, troppo, considerato anche che Nibali ha perso i suoi due compagni di squadra più preziosi, Brambilla e Ciccone. A favore del siciliano, peró, ci sono almeno due fattori. Il primo é la sua capacità di migliorare nella terza settimana, che vede tre arrivi in salita e la cronometro finale. Il secondo é il suo distacco dal terzo posto é di soli trenta secondi, quindi la nostra redazione vede ancora il siciliano sul podio di Milano, anche se non al primo posto. Luigi M. D’Auria

 

 

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