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Settimanale indipendente fondato e diretto da Donato D’Auria. Registrato presso il Tribunale di Torino il 7 ottobre 2011 n. 64

SerieB

Il Novara vince un derby piemontese povero di bel gioco

16 ottobre 2015

Il Novara vince un derby piemontese povero di bel gioco

Vercelli – Alla fine una panchina é saltata. Come da tradizione (poco lusinghiera) tutta italiana, bastano poche sconfitte per licenziare un allenatore.

Se il Manchester United avesse ragionato così, avrebbe cacciato dopo due mesi un certo Alex Ferguson, che si permetteva di escludere i senatori del club per far toccare dei semi-sconosciuti di nome Scholes, Giggs e Bekham. Cerchiamo di non uscire dal seminato e torniamo a parlare della nostra serie B, che quest’anno ripropone un derby considerato dai mass media “minore” ma molto sentito dalle rispettive filosofie: Novara-Pro Vercelli. Per molto tempo il primo club é stato semplicemente il “cugino povero” della blasonata Pro, ma con il tempo i rapporti di forza si sono capovolti, come ha testimoniato una partita brutta, vinta dal Novara grazie ad una lucidità che, per ora, la Pro può solo sognare. Di fronte ai cinquemila del Piola (sponda vercellese) é andato in scena un match scialbo, giocato da squadre troppo corte cui, forse, era più che sufficiente un pareggio a reti bianche, bastevole per tenere a bada i tifosi senza farsi male a vicenda. Invece, una punizione di Viola (capace di tenere quasi in piedi la derelitta Reggina negli scorsi anni e ora chiamato a salvare un Novara penalizzato di 2 punti) ha regalato la vittoria alla squadra di Baroni e condannato Scazzola all’esonero. Esonero, dicevamo in precedenza, alquanto ingeneroso nei confronti di un allenatore giovane che ha dato anima e corpo per salvare questa squadra. Al suo posto arriva un decano della categoria, quel Foscarini capace di salvare per parecchie stagioni il piccolo Cittadella (squadra che grazie a lui trovò un nuovo trascinatore dopo la fine dell’epoca Glerean) e ora chiamato affare lo stesso in una piazza che, a differenza della precedente, é decisamente più esigente, visto che é una delle più antiche d’Italia.

 

Il Novara, invece, respira. La squadra di Baroni deve, però, essere consapevole di aver già iniziato a giocare per paura, come se il Campionato fosse quasi finito. Visto che il tempo per migliorare é moltissimo, gli azzurri devono ragionare e iniziare a valorizzare le loro punte di diamante, tra cui attacchi di pregio come Gonzalez, Galabinov ed Evacuo. Giocatori abituati a lottare per salire in A e non per la salvezza. Dunque, entrambe le squadre devono lavorare e, soprattutto, non affrettare i tempi, perché la fretta é sempre cattiva consigliere. In questo senso, come dicevamo, avrebbe molto da insegnare il Manchester United. Luigi M. D’Auria

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