Torino – Dopo cinque partite senza vittorie, il Torino si é risvegliato, battendo all’Olimpico-Grande Torino il Cagliari al termine di un match scorbutico, molto tattico e poco tecnico, che ha visto in campo due squadre impaurite e timorose per almeno un tempo.
Alla fine, ha prevalso la maggior qualità dei singoli di un Torino tornato al 4-3-3, modulo che ha garantito maggiore equilibrio tattico alla squadra di Mihajlovic e valorizzato Baselli e Obi, entrambi tornati protagonisti dopo un brutto periodo (il bergamasco non ha mai brillato nel centrocampo a due e il nigeriano non giocava da settembre).
Dopo una settimana difficile, Mihajlovic ha deciso di ridisegnare al Torino, tornando al modulo che aveva caratterizzato i suoi primi mesi da allenatori del Torino. Ljajić torna a fare l’ala sinistra, Valdifiori torna titolare dopo mesi di anonimato e, sopratutto, Sadiq lascia spazio a Belotti che torna in campo dopo ventotto giorni. L’avvio dei Granata, però, é veramente deludente, tanto che è il Cagliari a sbloccare la partita con Barella dopo mezz’ora di noia. La reazione del Torino arriva solo sul finire di tempo, quando finalmente Ljajić si accende e comincia a premiare le numerose scorribande offensive di un ottimo Ansaldi. Proprio da questo asse nasce l’azione che porta al gol del pareggio di Iago Falque, che consente al Torino di concludere la prima frazione di gioco in parità.
Nella ripresa il Torino si toglie finalmente di dosso le sue paure iniziali e comincia a macinare gioco, complice un Cagliari non irresistibile e interessato più a non perdere che a vincere. Belotti prova a segnare in ogni modo, ma riesce anche a rendersi utile alla squadra. Sono i suoi movimenti, infatti, a creare i presupposti per le invenzioni di Ljajić e gli inserimenti dei centrocampisti. Al 57’ Mihajlovic inserisce Obi per Acquah. Dieci minuti dopo é proprio il nigeriano a ribadire in porta un tiro di Belotti che, dopo aver colpito la traversa, aveva cominciato a ballare sulla linea di porta senza entrare. Dopo aver trovato il vantaggio, il Torino non corre particolari rischi e torna a vedere la luce dopo un brutto periodo, concedendosi anche il lusso di annusare di nuovo un po’ d’aria d’Europa.
La squadra di Mihajlovic non avrà, in ogni caso, molto tempo per riposarsi, visto che prima della sosta dovrà confrontarsi con l’Inter di Spalletti in un San Siro colmo come ai tempi d’oro. Dopo la pausa nazionali, un trittico di partite potrebbe decidere la stagione del Toro, che ospiterà il Chievo, tornerà a San Siro per affrontare il Milan e poi dovrà vedersela con la sempre temibile Atalanta di Gasperini. Molto probabilmente, Mihajlovic si giocherà queste partite con il 4-3-3, quasi sicuramente con Barreca in campo, Obi mezzala e Lyanco (tornato oggi ad allenarsi in gruppo) a far coppia con N’Koulou per dare riposo a Moretti. Dovrebbe essere questa la formazione titolare del Torino, una formazione che, pur sacrificando diversi aspiranti protagonisti (su tutti Niang, Burdisso e, forse, anche Rincón), dovrebbe garantire alla squadra di Mihajlovic un percorso meno tortuoso. Donato D’Auria