Saitta: polemica con la Regione e contro i tagli da Roma
Torino – Giovedì 27 dicembre 2012, si è svolta la conferenza stampa di fine anno del Presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta, con appelli accorati polemiche verso lo Stato Centrale e la Regione Piemonte, con cui ha denunciato che la Provincia guidata da lui attende dalla Regione Piemonte 160 milioni in spesa corrente e 20 in spese di investimento, mentre aspetta dallo Stato pagamenti, in tutto, per 111 milioni. Una polemica violenta contro la Regione, auspicando che ci sia un riordino delle Regioni, che devono tornare a occuparsi di attività legislativa e di programmazione e che spera chi il Piemonte non diventi merce di scambio per alleanze politiche riferita a chi guida il Piemonte e in riferimento alla presa di posizione del leader del Pdl, che in caso di mancata alleanza tra Pdl e Lega ha minacciato anche la caduta del Piemonte. Il bilancio di fine anno di Palazzo Cisterna traccia un quadro preoccupato per le finanze. I quasi 300 milioni di crediti, uniti al vincolo del patto di stabilità e ai tagli che danno il senso del ritorno al centralismo statale e regionale che ha caratterizzato il 2012, è l’arrabbiatura di Antonio Saitta che si augura per il 2013 che il governo si occupi degli enti locali che sono quelli che erogano i servizi ai cittadini. Il brutto di tutta questa situazione è che la Provincia è stata costretta a rallentare i pagamenti alle aziende che fanno lavori pubblici e a ridurre gli investimenti. Le manovre, i tagli, i vincoli imposti in autunno dal governo Monti hanno introdotto rigidità gestionali nelle disponibilità liquide della Provincia, che la mette di fatto l’impossibilità di utilizzare per il pagamento delle spese correnti le liquidità disponibili ma vincolate. Se la Regione Piemonte non verserà le consistenti cifre che la Provincia fino ad oggi ha anticipato, la formazione professionale ed i trasporti ne risentiranno. Non sarà garantita a 43 mila studenti e quasi 6 mila insegnanti la formazione professionale e anche i progetti urgenti approvati per la manutenzione straordinaria, in base alle indicazioni della magistratura in tema di tutela della sicurezza negli edifici scolastici. Abbiamo chiesto risorse allo Stato, perché dei 90 milioni per mettere in sicurezza le scuole chiesti nel 2009 ne abbiamo ricevuti solo 3. Abbiamo delle priorità, come la verifica delle controsoffittature, che è in corso, ma occorrono almeno 20 milioni per gli interventi più urgenti. Se il Governo deciderà di aprire una fase di allentamento del Patto di Stabilità per favorire la crescita, siamo in grado di avviare immediatamente appalti per 200 milioni, riguardanti sia l’edilizia scolastica che il miglioramento della viabilità. Il Presidente ha poi ricordato che “è necessaria una grande operazione di verità nel sistema degli Enti locali, che svolgono numerosi servizi per conto della Regione: si mettano in ordine le priorità e le competenze. Negli anni scorsi abbiamo lavorato con i nostri tecnici su grandi progetti, come Corso Marche e la Tangenziale Est, che avrebbero comportato 2 miliardi di investimenti privati, che potevano partire se la Regione avesse avviato le gare per individuare i soggetti promotori. Il 2013 deve essere un anno migliore per le autonomie locali e queste politiche non sono un lusso, ma un modo serio per fare politica e difendere un tessuto vivace degli Enti locali che lavorano per il territorio. Donato D’Auria