Torino ospiterà i Campionati Italiani di atletica
Torino – Mercoledì 17 giugno, nella splendida cornice del Castello del Valentino di Torino, sono stati presentati i Campinati Italiani di Atletica leggera, che si svolgeranno dal 24 al 26 luglio presso lo Stadio Primo Nebiolo di Torino, teatr degli stessi campionati nel 2006 (quando la grande atletica nazionale si fermò a Torino per rendere omaggio alle Olimpiadi) e nel 2011, quando era il cento cinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia l’evento dell’anno per il capoluogo subalpino. Quest’anno, invece, Torino è “Capitale Europea dello Sport” e l’atletica, da molti considerato lo sport per antonomasia, non poteva non fermarsi nella città in cui, almeno per quanto riguarda l’Italia, è nata. Infatti, la prima società atletica italiana era torinese (il suo nome era “Società Pedestre Torino”), così come lo sono state le prime quattro edizioni dei Campionati Italiani, che la città piemontese ha ospitato dal 1898 al 1901. Se allora gli Italiani erano l’unico appuntamento pre-olimpico, oggi non hanno affatto perso il loro valore, poichè saranno molto importanti per tutti i nostri atleti. Infatti, dato che i minimi per i Mondiali di Pechino (che sono dietro l’angolo, dato che si svolgeranno dal 22 al 30 agosto) imposti dalla FIDAL sono irraggiungibili per quasi tutti i nostri atleti (forse, dato che sono anni che i nostri entrano con minimi “B” e sono costretti già dalle batterie a correre con fenomeni quando potrebbero correre con atleti di poco superiori a loro, sarebbe meglio abbassarli, con un po’ di umiltà), i risultati di Torino peseranno molto per il DT Magnani, chiamato a breve a fare le sue scelte. Chi non ha di questi problemi è uno dei torinesi, più attesi, quel Marco Fassinotti che nel salto in alto ha eguagliato il vetusto record italiano outdoor, che appartiene dal 1989 a Marcello Benvenuti. Fassinotti, che si allena a Birmingham ma è torinese di nascita, ha già ottenuto il minimo per Pechino, dove potrebbe anche inserirsi nella lotta per le medaglie, se il livello sarà un po’ meno stellare del solito, e viene a Torino solo per confermare la sua leadership nel panorama dell’altro nazionale. Conferme si attendono, invece, da Alessia Trost, uno dei più grandi talenti della nostra atletica, chiamata a risorgere dopo i problemi della scorsa stagione.
Oltre ad alcuni atleti, anche il pubblico deve ritrovarsi. Infatti, il desolante spettacolo degli scorsi italiani juniores, che avevano come teatro un Ruffini più simile al Sahara che ad uno stadio, avrebbe scoraggiato anche il più attivo degli organizzatori a tornare. Il grande evento di quest’anno ha dato alla città una seconda chance, che va sicuramente sfruttata. Per riempire le tribune, tuttavia, non basta regalare biglietti alle società podistiche, come detto dal Presidente di FIDAL Piemonte Damilano (tra l’altro, quando finirà in FIDAL la politica fatta solo di regali “all’amico dell’amico” e di “scroccaggio”), ma bisogna riportare la gente comune a vedere l’atletica e lo sport in generale. Altrimenti, come dice giustamente l’assessore allo sport di Torino Stefano Galllo, la grande kermesse di Torino 2015 non sarà servita a niente. Luigi M. D’Auria