Purtroppo non possiamo più nasconderci dietro a un dito. In Ucraina è ormai in corso una vera e propria guerra civile. I militari filo-russi controllano vaste aree dell’Est del Paese ed in alcune città, come Sloviansk, hanno di fatto instaurato dei governi rivoluzionari che chiedono l’annessione alla Russia, ben contenta di acquisire altri territori con referendum più o meno fasulli. Le forze di Kiev, dal canto loro, hanno deciso di recuperare le posizioni perdute con vere e proprie operazioni militari condotte da soldati professionisti, uomini dei servizi segreti, miliziani filo-ucraini (espressione delle forze politiche nazionaliste) e, si dice, anche da seicento uomini inviati in gran segreto dagli Stati Uniti e dalla NATO.
Purtroppo è impossibile parlare ormai “solo” di crisi, perché la situazione sta prendendo davvero una brutta piega. I filo-russi sono tutt’altro che un’armata Brancaleone, mentre l’esercito di Kiev sembra decisamente impreparato, dato che la maggioranza dei soldati ucraini è formata da liceali e universitari chiamati alle armi in fretta e furia dal Presidente Triukov, costretto a reintrodurre la leva obbligatoria.
Mentre Putin continua la sua politica di aggressione, gli Stati Uniti e l’UE applicano la politica delle sanzioni economiche nei confronti di imprenditori e uomini vicini a Putin. Ben diverso, invece, l’atteggiamento della Polonia e dei Paesi Baltici (l’Estonia, Lettonia, Lituania) che, spaventate dal comportamento della Russia, hanno deciso di presiedere i confini e le città tradizionalmente russofone. Questi Paesi si dicono inoltre disposti ad aitura l’Ucraina, creando un vero e proprio fronte anti-russo. La domanda a questo punto sorge spontanea: “Di cosa hanno paura questi Paesi”. La risposta potrebbe sembrare sconvolgente. I Paesi Baltici e la Polonia hanno paura dell’Unione Sovietica, o meglio, della sua rifondazione. Infatti, molti sostengono che Putin voglia ricreare l’URSS. Nel 2011 Putin ha, infatti, stretto un patto che costringe di fatto Kazakistan e Bielorussia ad una totale dipendenza sul piano della politica energetica dal Cremino. Ora Putin ha invaso la Crimea e si appresta a fare lo stesso con l’Est dellUcraina e forse anche con il Sud, dove sono scoppiate delle rivolte filo-russe a Odessa.
Come se non bastasse, le elezioni di maggio, che eleggeranno il prossimo Presidente della Repubblica in Ucraina, vedono opposti il candidato esponente delle rivolte di Piazza dell’Indipendenza Potoschin (imprenditore nel settore dolciario), il filo-russo Dobkin e l’eroina del partito “arancione” Julia Timoshenko, ex leader delle forze liberali, ma ora sempre più legata ai partiti nazionalisti e propugnatrice di una guerra contro la Russia. La sensazione è che, se Potoschin non riuscisse a vincere le elezioni, per l’Ucraina sarebbe veramente l’inizio di una catastrofe. Luigi M. D’Auria