Torino – “Il giorno in cui mi si é fermato il cuore, ho cominciato a vivere”. Con questa frase, inserita nella quinta di copertina del suo libro “Ceci c’è”, Cecilia Chiara riassume la sua esperienza di vita e di sport, raccontata nel libro “Ceci c’è” (Edizioni Golem, 73 pagine).
Questo agile libro presenta scrittura semplice e diretta, quasi un taccuino degli appunti di un viaggio, funzionale al racconto di questa storia di vita e di guarigione, con un percorso che si é idealmente concluso con la partecipazione alla Maratona di New York 2023, in attesa delle prossime tappe.
Nata a Torino nel 1996, una laurea in Scienze Gastronomiche all’Università di Parma e una passione sbocciata fin da piccola anche grazie ai genitori, Cecilia Chiara é affetta da una malattia cardiaca fin dalla nascita. Nel suo libro, dunque, ha deciso di mettere tutto il coraggio necessario per raccontare le sofferenze e i momenti difficili del suo percorso di cura e di guarigione, ma anche la sua passione per lo sport e la sfida (vinta) di allenarsi e di partecipare alla Maratona di New York, forse l’evento sportivo più ricco di storie di riscatto come questa.
”Ceci c’è” é, dunque, in primo luogo un libro che l’autrice condivide con famiglia, amici e le persone che l’hanno aiutata nel suo percorso di guarigione, ma é ovviamente anche aperta anche a tutti coloro che vogliono lasciarsi ispirare dalla bellezza e dalla soddisfazione che si prova nel completare una maratona. In attesa di conoscere le prossime tappe del viaggio di Cecilia, sia nella vita professionale che nelle sfide podistiche, invitiamo a leggere “Ceci c’è”, una storia che, raccontando la condivisione delle sfide dell’autrice, in un certo senso vuole ribaltare la logica della “solitudine del maratoneta” dell’autore inglese Alan Sillitoe. Luigi M. D’Auria