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Settimanale indipendente fondato e diretto da Donato D’Auria. Registrato presso il Tribunale di Torino il 7 ottobre 2011 n. 64

Ciclismo

L'Americano Chris Horner vince a sorpresa la 66esima Vuelta

11 ottobre 2013

L’Americano Chris Horner vince a sorpresa la 66esima Vuelta

Madrid – Domenica 22 settembre  la Plaza Major di Madrid è stata teatro dell’arrivo di una delle più belle edizioni della Vuelta di Spagna. Infatti, il quarantaduenne americano Christopher Horner ha vinto davanti al nostro Vincenzo Nibali.

Gli organizzatori hanno dato vita ad un’edizione che proponeva ben undici arrivi in salita; purtroppo Nibali ha dimostrato di non avere la stessa forma che gli aveva permesso di vincere il Giro d’Italia; infatti, il siciliano è visibilmente calato dopo un’ottima partenza. Horner, al primo grande giro vinto dopo una lunghissima carriera come gregario, è stato bravissimo a sfruttare la debacle degli spagnoli nella cronometro di Trazona ed a sfruttare gli errori dell’Astana nella durissime tappe di Lagos de Cavadoga e dell’Angliru. Da ricordare, inoltre, il sigillo dell’americano sull’Alto de Alcanis, dove ha praticamente ridicolizzato gli avversari con un attacco in stile Miguel Indurain.

Questa Vuelta, miei cari lettori, merita di essere ricordata perché le scarse prestazioni dei padroni di casa. Infatti, Valverde è giunto terzo senza mai riuscire alla vittoria finale, mentre Purito Rodriguez ha deluso le aspettative dei suoi tifosi giungendo solo quarto. Altre sorprese sono state quelle del ceco Leopold Konig che è riuscito ad arrivare settimo e dell’irlandese Stephen Roche (figlio d’arte) che è arrivato sesto. Gli italiani hanno, invece, disputato prove altalenanti. Infatti, Domenico Pozzovivo è arrivato quinto, risultato che ha finalmene fatto entrare il lucano tra i pimi 20 corridori da corse a tappe del mondo; buono è stato anche il diciottesimo posto di Rinaldo Nocentini, che si conferma per il terzo anno consecutivo tra i primi venti di un grande giro. Molto deludenti sono state, invece, le prove di Michele Scarponi e Ivan Basso. Il primo non si è mai visto, mentre il secondo si è ritirato a causa di una crisi di freddo nella difficile  tappa dell’Envalira (addirittura nevicava), vinta dal bravissimo Daniele Ratto.

Con l’augurio che la stagione ciclistica si concluda nel migliore dei modi mi sento di rivolgere un appello alla Gazzetta dello Sport. Il quotidiano milanese ha, infatti, deciso di non organizzare più lo storico Giro del Piemonte, nonostante il gruppo ciclistico Arona fosse disposto ad organizzarlo per creare una specie di mini corsa a tappe insieme alla Milano-Torino. Spero che le parti possano trovare un accordo che preservi una delle corse più antiche d’Italia. Luigi Maria D’Auria

Le pagelle della Vuelta:

Christopher Horner 10: ha disputato una Vuelta fantastica, correndo con intelligenza, ma anche con la giusta dose di coraggio, che gli ha permesso di vincere la tappa dell’Alcanis.

L’organizzazione 9 e mezzo: hanno organizzato una Vuelta spettacolare e imprevedibile; purtroppo hanno deciso di escludere la Bola del Mundo dal programma, sostituendola con l’Alto del Naranco.

Vincenzo Nibali 8: nonostante un brusco calo nel finale ha, comunque, disputato una bella Vuelta, impreziosita dalle vittorie nella cronosquadre a Pena Cabrega.

Alejandro Valverde 7-: è riuscito a conquistare un podio meritato, ma il fatto che dopo tre anni non abbia vinto una tappa indica che l’anno appena trascorso non sia stato dei migliori.

Purito Rodriguez 6: è la mezza misura tra l’otto che si merita per la splendida vittoria sull’Alto del Naranco e il quattro per un quarto posto a dir poco deludente.

Domenico Pozzovivo 9: ha disputato la Vuelta perfetta a coronamento di un anno in cui è arrivato nei primi 10 in due grandi giri. Da ricordare il terzo posto nella cronometro di Tarazona e il secondo sull’Angliru.

Nicholas Roche 7 e mezzo: finalmente ha dimostrato di non essere un talento inespresso, ma un ottimo corridore da corse a tappe.

Leopold Konig 7: il ceco è stato una delle grandi sorprese di questa Vuelta, infatti è riuscito a rimanere con i migliori anche dopo la vittoria nella sesta tappa, considerata da tutti un fuoco di paglia.

Thibaud Pinaud 6: dopo un Tour de France disastroso, è riuscito con questo ottavo posto a salvare una stagione che altrimenti sarebbe stato disastrosa.

Samuel Sanchez 6-: il basco, dopo il decimo posto al Giro d’Italia, si conferma ad alti livelli, ma ancora una volta l’eroe nazionale basco dimostra di non essere in gran forma.

Ivan Basso 0: è incredibile come pensi di essere ancora al top nonostante siano oramai due anni che le sue prestazioni sono da gregario di provincia.

Daniele Ratto 8: nella tappa dell’Envalira ha ottenuto il primo successo in carriere con una vittoria straordinaria.

Micheal Matthews 7: il velocista australiano è riuscito a vincere due tappe nonostante le occasioni per le ruote veloci fossero davvero poche.

Rinaldo Nocentini 6: per il terzo anno consecutivo riesce a chiudere la Vuelta tra i primi venti nonostante un’annata difficile.

Caja Rural 8: questa squadra era considerata la più debole all’inizio della Vuelta. Nonostante le etichette dei giornali e il budget limitato hanno lottato come dei leoni e un risorto Arroyo è riuscito ad arrivare tra i primi quindici. Grande esempio di sport pulito. Luigi Maria D’Auria

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