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Settimanale indipendente fondato e diretto da Donato D’Auria. Registrato presso il Tribunale di Torino il 7 ottobre 2011 n. 64

Ciclismo

Pochi campioni e tante sorprese per il Giro d’Italia 2022

06 maggio 2022

Budapest – Sarà una “Grande Partenza” particolare, quella del Giro d’Italia numero 105. Tre tappe in Ungheria (che doveva già ospitare la partenza nel 2021, ma la pandemia aveva fermato tutto), con una cronometro il secondo giorno e un arrivo in salita a Visegrád  (sia pure su una salita breve e poco pendente, adatta a corridori esplosivi e abili nelle classiche) in apertura. La prima maglia rosa sarà un corridore di qualità, forse anche un uomo che punta a fare la classifica generale.

Il percorso della corsa rosa toccherà, dopo l’Ungheria, quasi tutte le regioni italiane e già al sud ci saranno almeno tre tappe interessanti: l’arrivo in salita sull’Etna, quello sul Blockhaus (con un percorso ricco di salite storico, come il Macerone) e la tappa di Potenza, dove una bella fuga numerosa potrebbe stravolgere il quadro tattico della corsa, almeno nelle prime due settimane. La seconda settimana, forse, sarà la meno dura, ma non mancheranno le tappe interessanti: la Santena-Torino, con la tripla scalata del Colle della Maddalena, potrebbe regalare molte sorprese, mentre la Rivarolo-Cogne sarà il primo tappone alpino del Giro. Nell’ultima settimana, gli uomini di classifica dovranno definitivamente prendere in mano le redini della corsa: si scalerà il Mortirolo nella sedicesima tappa, le Alpi slovene nella diciannovesima (con rientro in Italia nel santuario di Castelmonte), la Marmolada il penultimo giorno, fino alla cronometro finale di Verona, che emetterà il verdetto finale sulla corsa.

I corridori di qualità presenti sono ovviamente moltissimi, anche se per la classifica finale mancano i migliori al mondo. Il vincitore del 2019, Richard Carapaz, é il favorito per la vittoria finale, anche grazie alla grande forza della sua Ineos. Tra gli altri favoriti, il britannico Simon Yates (grande protagonista nel 2018), il colombiano Miguel Ángel López, lo spagnolo Mikel Landa e il francese Bardet. Avranno un ruolo di outsider nella corsa, diversi corridori in grado di competere per le tappe o di fare da spalla ai rispettivi capitani, a partire dal vincitore del Giro delle Fiandre di quest’anno, Mathieu Van Der Poel (favorito per la prima maglia rosa). Tra gli altri nomi, il francese Martin, l’eritreo Grmay, il portoghese Almeida, fino ai “grandi vecchi” del gruppo Alejandro Valverde, Vincenzo Nibali e Tom Dumoulin.

In casa Italia, la curiosità é tanta per le effettive possibilità di corridori chiamati a dare un segnale importante e di lanciare la propria carriera ad alti livelli. Stiamo parlando di Vincenzo Albanese, Lorenzo Fortunato e Andrea Vendrame. Per la classifica generale, le speranze di podiomsono risicatisisme e sono affidate a un miracolo di Nibali o a una grandissima prestazione di Giulio Ciccone. Come redazione, attendiamo con ansia le tappe piemontesi della corsa, con la numero 14 che potrebbe rilanciare le colline torinesi come itinerario di corse di qualità nel grande ciclismo, dopo l’esperienza degli ultimi dieci anni di Milano-Torino. Il nostro auspicio é che possa essere un italiano a vincere sul traguardo della Gran Madre a Torino, cancellando il ricordo della terribile caduta di Marco Pantani nel 1995. Luigi M. D’Auria

 

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