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Settimanale indipendente fondato e diretto da Donato D’Auria. Registrato presso il Tribunale di Torino il 7 ottobre 2011 n. 64

Tennis

Il Challenger di Milano parla argentino

28 giugno 2015

Il Challenger di Milano parla argentino

Milano – Il Challenger di Milano parla argentino. È stato infatti Federico Delbonis a prevalere nella finale, che come il resto del torneo si è disputata sui campi dell’elegante circolo Aspria Harbour Club, nel Parco del Trenno. In finale il mancino di Azul ha sconfitto in due set il brasiliano Rogerio Dutra Silva, solido terraiolo con un passato da top 100 nel 2013 e spesso membro della squadra nazionale di Coppa Davis, con il punteggio di 6-1 7-6. Il primo set è scivolato via rapido, con un Delvonis che ha avuto la possibilità di comandare il gioco imponendo le sue collaudate geometrie da giocatore da terra battuta, che gli permisero nel 2013 di battere addirittura Roger Federer nella semifinale dell’ATP di Amburgo, prima di essere sconfitto dopo un epico match maratona dal nostro Fabio Fognini. Nel secondo set le cose sono un po’ cambiate, complice la reazione d’orgoglio di Dutra Silva, che dopo essere passato dalla “roulette” delle qualificazioni si è concesso il lusso di battere nei quarti il super talento francese Benoit Paire e nella semifinale di sabato Marco Cecchinato, migliore degli azzurri, che con un altro ottimo risultato si sta avvicinando con grande rapidità a quella top 100 che è da due anni il suo chiodo fisso. La sostanza, tuttavia, non è cambiata di una virgola, perché Delbonis è stato più lucido nei momenti decisivi ed è riuscito a chiudere la partita al tie-break, senza ricorrere ad un insidioso terzo set. Con questo successo Delbonis potrà risalire in classifica, dato che dopo un avvio di stagione ottimo, culminato con il quarto di finale show a Rio perso contro Fognini, è sceso alla posizione numero 82, dopo aver iniziato l’anno da top-40. Successo croato, invece, in doppio, dove la coppia Mektic-Sancic ha avuto ragione in finale dei due talentini cileni Garin-Saez con il comodo punteggio di 6-3 6-4. Tra gli italiani i migliori sono stati Giannessi e Licciardi, che hanno avuto ragione al super tie-break dei secondi favoriti del seeding Cipolla-Golubev e della coppia Checa Calvo-Ramirez, prima di arrendersi a Garin e Saez. Per quanto riguarda il torneo di singolare, invece, tra gli italiani si sono distinti, oltre al già citato Cecchinato, i decani dei nostri Challenger Volandri e Cipolla. Il primo ha infatti raggiunto le 300 vittorie in questo circuito, mentre il secondo si è tolto lo sfizio di imprigionare nella sua rete di colpi classici ed eleganti Gianluigi Quinzi, ancora alla ricerca di quel salto di qualità che lo porterebbe agilmente tra i primi cento del ranking ATP. Tra i giovani, invece, si sono distinti l’allievo di Diego Nargiso Gianluca Mager, sconfitto al fotofinish da Paire, e Federico Gaio, che sta finalmente trovando un po’ di continuità dopo tante sconfitte al primo turno o, addirittura, nelle qualificazioni. Insomma, il Challenger di Milano ha confermato il giusto mix di protagonisti italiani e stranieri, capace sempre di regalare tennis di alto livello al pubblico che affolla le tribune. Luigi M. D’Auria

Gianluca Mager, tra i migliori italiani al Challenger di Milano

(Foto: Sebastiano Spina)


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