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Settimanale indipendente fondato e diretto da Donato D’Auria. Registrato presso il Tribunale di Torino il 7 ottobre 2011 n. 64

Ciclismo

Pogacar e Bernal rientrano in tempo per il Tour de France 110

06 luglio 2023

Bilbao (Spagna) – Comincerà dalla Spagna, precisamente dalla regione dei Paesi Baschi (forse quella che più di tutte ama la bicicletta, fra le regioni spagnole), l’edizione numero 110 del Tour de France. Si comincerà con due tappe difficili da interpretare, adatte sia ai finisseur che agli uomini di classifica, prima del rientro in Francia per un Tour sicuramente interessante, che metterà di fronte, l’uno contro l’altro, praticamente tutti i corridori più forti del ciclismo mondiale.

La Grande Boucle numero 110 prevede un percorso molto ricco di salite, con i Pirenei già nella prima settimana, davvero molto dura con anche il ritorno del Puy de Dome (salita durissima che non si affronta dal 1988), salita amatissima dal pubblico francese, che potrebbe segnare la classifica generale. Seconda e terza settimana in gran parte sulle Alpi, con una sola cronometro di 22 chilometri, tra l’altro ricavata sul percorso (in salita) del Mondiale di Sallanches vinto da Hinault. La passerella finale sarà sugli Champs-Elysèè, come di consueto, ultima prima della interruzione del 2024 (il prossimo anno il Tour arriverà a Nizza per evitare sovrapposizioni con gli ultimi preparativi delle Olimpiadi).

Per quanto riguarda i favoriti per la vittoria finale, tutti si aspettano la riedizione del grande duello dell’edizione del 2022, fra Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard, campione in carica e favorito per la vittoria finale. Pogacar ha sicuramente tanta voglia di rivalsa, ma l’incognita per le sue condizioni fisiche resta, visto che la sua preparazione al Tour é stata in larte rovinata da una rovinosa caduta alla Liegi Bastogne Liegi dello scorso aprile. Tutto perfetto, invece, per il danese Vingegaard, che conterà su un Jumbo Visma fortissima, con gregari di lusso come Gesink, Laporte e Van Aert.

Oltre ai due grandi favoriti, tuttavia, tanti altri corridori aspirano al podio finale di Parigi, a partire da Jay Hindley, vincitore del Giro d’Italia 2022, e da Tom Pidcock, che sarà capitano di una Ineos fortissima. Mentre la Francia punterà su David Gaudu e sull’ultima volta al Tour, prima del ritiro, di Thibault Pinot, non mancheranno anche altri corridori di primissimo piano come Mikel Landa, Ben O’Connor ed Enric Mas. Difficile, invece, che Egan Bernal, al rientro dopo un terribile incidente e più di un anno di convalescenza, possa recitare un ruolo di protagonista, ma il colombiano farà di tutto per rientrare nel modo migliore nel ciclismo che conta e avvicinarsi sempre di più alla forma che lo ha portato a vincere la Grande Boucle.

Situazione meno rosea, invece, quella dei corridori italiani, che saranno solo sette, secondo contingente più piccolo di sempre dopo quello del 1993. Nella speranza che i nostri rappresentanti riescano comunque a lasciare il segno, magari con una bella vittoria di tappa di Alberto Bettiol o Giulio Ciccone, il nostro ciclismo deve sperare nella crescita dei giovani (alcuni dei quali si sono messi in mostra allo scorso Giro d’Italia), che magari potranno presentarsi al via del Tour del 2024, che vedrà la sua grande partenza svolgersi proprio in Italia, con una tre giorni fra Toscana, Emilia-Romagna e Piemonte, in una prima volta storica per il nostro paese. Luigi M. D’Auria

 

 

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