I più Grandi mezzofonisti degli ultimi cent’anni secondo RunningSportNews, nelle varie epoche
1) Hannes Kolehmainen 1912; 2) Paavo Nurmi 1920; 3) Gunder Hagg; 4) Emil Zatopek; 5) Sandor Iharos; 6) Vladimir Kuts; 7) Ron Clarke; 8) Lasse Viren; 9) Fernando Mamede; 10) Said Aouita; 11) Alberto Cova; 12) Halle Gebresellassie; 13) Paul Tergat; 14) Kenenisa Bekele; 15) Mohammed Farah.
1. Hannes Kohlemainen 1912 – 1920 (Finlandia)
La Finlandia, da sempre patria di grandi mezzofondisti come Nurmi, Maki, Ritola, Heino e Viren ottenne risultati significativi nel mezzofondo già negli anni Dieci del Novecento grazie ad uno dei primi campionissimi della storia del mezzofondo: Johannes detto Hannes Kohlemainen.
Questo portentoso atleta di Kuopio, nato nel 1887, vinse ben quattro ori olimpici e portò significative innovazioni nelle tecniche di allenamento. Iniziamo innanzitutto dal famosissimo fartlek, teorizzato dai fenomenali svedesi Haag e Pettersson negli anni Quaranta, ma inventato dall’atleta di Kuopio.
Altra novità portata da Kohlemainen fu quella riguardante la quantità dell’allenamento stesso. Infatti, i suoi pur illustri predecessori (l’indiano Piede di Cervo, Walter George e Jean Bouin) tendevano ad allenarsi pochissimo, mentre Kohlemainen si sottoponeva a carichi di lavoro tanto estenuanti da trasformare il pur difficile fartlek in un defaticamento. Infatti, Kohlemainen usava allenarsi quasi sempre con lunghe ripetute corse a sensazione e defaticare con lunghe corse nei boschi intervallate da brevi scatti.
Passiamo ora alla carriera del finlandese: rivelatosi nel 1909 come maratoneta, girò per anni la Finlandia correndo gare quasi sempre più lunghe di 10 km vincendole quasi tutte. Nel 1911, però, il finlandese cambiò obiettivi. Infatti, dopo una tournée europea dove prese botte a destra e a manca decise di puntare tutto sulle Olimpiadi di Stoccolma dell’anno successivo, allenandosi tanto e centellinando le gare.
Alle Olimpiadi di Stoccolma 1912, Hannes stupì il mondo stravincendo i cinquemila metri, considerati da tutti gli esperti la sua gara con l’ottimo tempo di 14.36.6. Secondo il francese Jean Bouin, che con ripetuti attacchi provò a fiaccare la resistenza del finlandese, il quale dimostrò tuttavia una straordinaria capacità di resistenza e vinse la gara allo sprint.
Fu però nei diecimila che il portentoso finlandese diede prova della sua immensa classe. Infatti degli undici partenti solo cinque riuscirono a portare a termine la prova poiché gli altri si ritirarono dopo aver provato a seguire Kohlemainen, che con 31’46’’ realizzò un tempo che per allora sembrava a dir poco utopistico. Il Finlandese completò la sua magica Olimpiade vincendo la prova di cross individuale e cogliendo l’argento in quella a squadre.
Dopo i successi di Stoccolma Kohlemainen smise di allenarsi con la costanza che lo aveva contraddistinto e abbandonò di fatto gli allenamenti in pista. Egli, infatti, rimase per ben tre anni negli Stati Uniti, dove viaggiò in lungo e in largo dedicandosi a remunerative tournée da professionista, opportunamente nascoste dalla federazione Finlandese, timorosa di perdere il suo grande asso.
Dopo quattro anni di combattimenti che portarono alla morte di milioni di giovani finì la Prima Guerra Mondiale, Kohlemainen decise di puntare alla vittoria nella gara più prestigiosa e al contempo più difficile, la Maratona. Per recuperare il tempo perso decise di utilizzare il fartlek come tecnica di allenamento principale, trasmettendo le sue idee alle nuove leve della nazionale della Finlandia, che migliorarono ancora il fartlek di Kohlemainen.
Alle Olimpiadi di Anversa Kohlemainen riuscì a vincere la Maratona, primo della storia a puntare tutto sulla resistenza piuttosto che una corsa all’impazzata. Egli riuscì a vincere con il tempo di 2h44’, ennesimo record mondiale della sua carriera. Tuttavia il grande campione di Kuopio era ormai sul viale del tramonto Hannes giunse, infatti, solo dodicesimo nella gara dei tremila metri a squadre (lontani precursori dei 3000 siepi), dove tuttavia la Finlandia colse la medaglia di bronzo grazie a due astri nascenti dell’atletica mondiale: Ville Ritola e, soprattutto, Paavo Nurmi. Luigi Maria D’Auria
I primati personali di Hannes Kolehmainen: 5.000 14’36”6; 10.000 metri 31’46”4; Maratona 2h.44’.