Il Challenger di Genova entra nel vivo
Hanno convinto anche le altre “stelle” di questo Challenger. Non ha avuto problemi, infatti, Nicolas Almagro, che nella serata di martedì si é sbarazzato con un doppio 6-4 del ceco Jan Satral. Benissimo anche il nostro Paolo Lorenzi, che non ha avuto problemi a liberarsi del finalista in carica Delic, solo lontano parente del solido giocatore che l’anno scorso ha incantato gli spettatori di Valletta Cambiaso. Ancora più facile il successo per il numero uno del seeding e campione in carica Albert Ramos, che con un perentorio 6-2 6-0 ha sconfitto l’ex promessa del tennis mondiale Marton Fucsovics, che nella sua ancor giovane carriera ha solo alternato pochi alti e tanti bassi. Decisamente più divertenti i “derby” tra i giocatori nostrani. Non di altissimo livello ma palpitante é stato quello che ha opposto le due wild card Eremin e Giustino. Alla fine l’ha spuntata il primo solo per 7-5 al terzo set, mettendo in mostra tutta la sua forza (ma anche la sua incostanza, visto che la prossima settimana sarebbe capace di fare 50 non forzati nel primo turno di un future) di braccio e le debolezze di un Giustino ancora troppo remissivo e “terraiolo” per competere ad altissimi livelli. Altrettanto combattuto quello tra un redivivo Alessandro Giannessi (tornato ad alti livelli dopo un infortunio) ed un reduce dagli US Open, Marco Cecchinato. Alla fine ha vinto il secondo, ma con eccessiva fatica, dimostrando che deve ancora fare quel salto di qualità che lo porterebbe stabilmente stabilmente nei 100. Mezzo derby é stato anche quello tra Gianluca Mager e il neo italiano Golubev (sempre kazako tennisticamente), con quest’ultimo che vinto con merito, anche se Mager ha avuto le sue chances, soprattutto nei due tie-break che hanno deciso il match. Valletta Cambiaso è, come ogni anno, centro di grande tennis, ma anche un salotto dove i genovesi possono incontrarsi e vedere grande sport e grande comicità. Un evento che, da miglior Challenger del mondo, deve provare a migliorare ancora per provare a diventare, con un po’ di spazio in più, un ATP 250. Luigi M. D’Auria