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Settimanale indipendente fondato e diretto da Donato D’Auria. Registrato presso il Tribunale di Torino il 7 ottobre 2011 n. 64

Ciclismo

Il Pistolero Alberto Contador vince la sua terza Vuelta in tre partecipazioni

25 settembre 2014

Il Pistolero Alberto Contador vince la sua terza Vuelta in tre partecipazioni
“Lo Spagnolo batte per la prima volta in carriera l’inglese Froom. In grande evidenza il nostro giovane Aru”
Santiago de Compostela – Sono stati ventun giorni bellissimi. Scatti, contro scatti, sorprese, cadute che hanno reso questa sessantanovesima edizione di quella che, quest’anno, è stata la pagina più bella del ciclismo mondiale di quest’anno, anche più bella  del Giro d’Italia e del Tour de France, che ha regalato grandi soddisfazioni al nostro ciclismo con la vittoria di Vincenzo Nibali, ma che non ha visto una grande lotta per il primo posto, al contrario di questa Vuelta. Mentre Alberto Contador regala a tutti i giornalisti non esperti sorrisi e dichiarazioni scontate io, Manolo lo spagnolo, Michel di un giornale francese e Joao il portoghese ci stiamo godendo una meritata cena a base di jàmon Pata Negra, specialità spagnola, commentando i verdetti di questa Vuelta Espana. Il vincitore, si sa, è stato lo spagnolo Alberto Contador, nonostante una (presunta) frattura della tibia subita al Tour. Secondo è arrivato Christopher Froome, sconfitto per la prima volta da El Pistolero, che lo ha staccato sulle salite di La Ferrapona, dei Lagos di cavandoga e sul Puerto de Alcares, salita che giudico dura come quelle del Colle delle Finestre e della Madeleine.
Molto bene, finalmente, il nostro ciclismo. Benissimo ha fatto Fabio Aru, che mi ha fatto letteralmente sobbalzare in sala stampa quando ha vinto a San Miguel de Aralar staccando dei mostri sacri del ciclismo mondiale. Ciò che ha stupito del ragazzo sardo è stata la sua maturità in corsa, dove non ha mai provato a strafare, gestendosi bene e ottenendo un quinto posto, secondo me più che meritato, considerate le due vittorie di tappa.
Tra i nostri hanno fatto molto bene anche Damiano e Giampaolo Caruso. Il primo ha finalmente capito di essere un corridore da corse a tappe, giungendo nono in classifica generale. Il secondo, pur dovendo aiutare Purito Rodriguez (poi giunto quarto senza alcun acuto) è comunque riuscito ad arrivare quattordicesimo, dimostrando di essere in uno stato di grazia. Se una squadra piccola fosse in cerca di un capitano, ha trovato l’uomo giusto.
Il prossimo appuntamento con il ciclismo mondiale sarà il Mondiale di Ponferrada in Spagna dove, purtroppo, non ci sarà Contador (trattenuto dalla squadra) e forse neanche Quintana, infortunatosi proprio durante questa Vuelta durante la crono a causa di un errore veramente imperdonabile in discesa e non, come è stato detto, di una non meglio precisata “sfiga”, che starebbe condizionando tutti i grandi giri di quest’anno. Per fortuna, io e i miei amici non commentiamo in questo modo le corse, altrimenti i nostri tredici lettori sarebbero già passati su altri siti internet. Ci sarà comunque da divertirsi, perché Purito e Valverde, i delusi della Vuelta, ci andranno con il coltello tra i denti, così come il colombiano Uran, che non si è visto in questa Vuelta, cronometro a parte. Come al solito, ci sarà da emozionarsi. Luigi Maria D’Auria

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