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Settimanale indipendente fondato e diretto da Donato D’Auria. Registrato presso il Tribunale di Torino il 7 ottobre 2011 n. 64

Atletica

Le solite frizioni segnano l’Assemblea Straordinaria della FIDAL Piemonte

15 gennaio 2015

Le solite frizioni segnano l’Assemblea Straordinaria della FIDAL Piemonte
Torino – Sabato 10 gennaio 2015, nella sala cinema dell’Istituto Sociale di Torino si è svolta l’Assemblea Straordinaria della FIDAL Piemonte, il cui scopo principale era quello di eleggere i delegati del Comitato che saranno inviati a Castel Porziano, sede del Centro Tecnico delle Fiamme Gialle nel romano, per votare l’approvazione del nuovo statuto federale e per contribuire alla miglioramento dello stesso, apparso già in questa sede lacunoso e assai migliorabile, soprattutto se si considera che sono stati ereditati alcuni errori delle precedenti gestioni che gli eletti di tutte le Regioni avevano affermato in fase di campagna elettorale di voler eliminare. Sicuramente una delle note dolenti della giornata è stata la mancanza di partecipazione da parte delle società e degli atleti (erano presenti solo 10 tesserati atleti su un totale di quattromila). Così, mentre il Presidente Damilano si riempiva la bocca di parole come “atletica partecipata” il cronista attento non poteva fare a meno di notare che la sala, peraltro non enorme, era letteralmente semivuota. Un altro dato significativo è stato, la totale mancanza di esponenti dei comitati alessandrino e astigiano, che di fatto non approvano il nuovo statuto. Bisogna anche ricordare che in aula era presente solo il 41% dei voti totali (ma non la stessa percentuale di società, dato il sistema padronale del voto pesato, considerato democratico, ma stilato in base a regolamenti di fatto votati solo dalle poche società che ne beneficiano). Insomma, quello di oggi non è stato proprio uno splendido spot della declamata “atletica partecipata.
Dato, quindi, il piccolo numero di partecipanti, era altamente improbabile che vi fosse un alto numero di candidati e così è stato, con candidati aggiunti a forza perché “a Roma bisogna fare bella figura”, frase che è stato il reale leitmotiv di questa riunione che non rappresenta certo un ottimo spot per il movimento regionale.
Non bisogna, però, dimenticare le variazione dello statuto, vero e proprio piatto forte della giornata. Da quanto è emerso nella riunione, sono molte le cose da cambiare in ogni argomento, dalla distribuzione di punti alle società per l’organizzazione di gare internazionali fino al nome preciso da dare agli organi territoriali e ai senior/master. Ciò che tuttavia è mancata in questa riunione è stato un dibattito politico, unica cosa che in genere non manca mai alle riunioni FIDAL. Infatti, nella riunione ci si è preoccupato soltanto di individuare i vizi di forma nei vari articoli, per potersi presentare a Roma come il Comitato più istruito riguardo i regolamenti federali e non, cosa ben più auspicabile, come il comitato più impegnato nel cambiare in meglio il movimento nostrano. Insomma, l’unico obbiettivo che il comitato vuole sembra essere l’ormai celebre: “andiamo a Roma per fare bella figura”. Non ci sarebbe nulla di sbagliato in questo, se non fosse che con le belle figure a Roma, purtroppo, è impossibile cambiare in meglio l’atletica piemontese. Luigi M. D’Auria

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