Bojano (Cb) – Giovedì 20 dicembre é stato presentato, nella prestigiosa sede di Palazzo “Colagrosso” a Bojano il libro “Io e Bojano” di Francesco Palladino, figura centrale dello sport molisano, che in occasione dei suoi settant’anni, molti dei quali dedicati alla promozione dello sport e del territorio molisani, ha deciso di raccontare la sua vita in maniera assolutamente non convenzionale: Io e Bojano, infatti, non é una vera e propria autobiografia, ma una descrizione delle trasformazioni del capoluogo del Matese attraverso il racconto di quattro persone che, con la loro vita, hanno contribuito a renderla grande e hanno collaborato con Francesco nel corso delle loro carriere. Molto apprezzata anche la prefazione di Adalberto Cufari, che in sole quattro pagine é riuscito a coniugare un ritratto appassionato dell’autore a frasi molto importanti sul valore dell’amicizia.
Prima figura ad essere presentata nel libro é quella di Armando Spina, grande amico di Francesco Palladino e infaticabile organizzatore di uno degli eventi podistici più importanti in Italia fra gli anni Ottanta e Novanta: la Matesina, che nei suoi ventitré anni di storia (iniziata nel 1978 e conclusa nel 2000) è stata “Road Race” della IAAF. Contemporaneamente allo svolgimento della Matesina, ci sono stati anche i successi con l’Atletica Bojanese, capace di portare in Italia atleti del calibro di Said Aouita e “Bogu” Maminski. Un successo che ha reso grande Bojano nel mondo dell’atletica, ma che, soprattutto, ha contribuito a portare nel mondo dell’atletica uno stile manageriale che ha anticipato e accompagnato “l’atletica spettacolo” dei giorni nostri.
Il libro prosegue con il racconto delle vicende di altri tre grandi molisani e bojanesi: Rosario De Matteis, Guido Cavaliere e Bartolomeo Manna, tutti e tre legati a Francesco Palladino da rapporti di amicizia di lavoro, da un grande amore per lo sport e per il Molise, troppo spesso definito come la “Regione che non esiste”, ma in realtà, seppur piccola, si tratta di una realtà in cui non mancano la voglia di emergere e le eccellenze.
Protagonista di tutte le vicende presentate nel libro, oltre che voce narrante del libro, é chiaramente Francesco Palladino, che riesce ad unire a doppio filo le proprie vicende con quelle degli altri quattro “bojanesi” grazie all’amicizia che li lega e le esperienze che li hanno uniti nel corso di tanti anni di esperienze e di passione.
Apparentemente, il libro di Franco Palladino cerca di fotografare grandi momenti del passato sportivo e professionale di un grande dirigente molisano. I valori presentati nel testo, tuttavia, sono proiettati verso il futuro. La voglia di emergere, di seguire le proprie passioni e di impegnarsi per gli altri che traspaiono dalla vicenda di Palladino non possono che aiutare i giovani molisani che, ribellandosi, ad una situazione non sempre facile, desiderano cercare di cambiare le cose in meglio. Nel corso della presentazione del libro, presente e passato si sono metaforicamente incontrati quando Thaddeus, nipote di Armando Spina, ha suonato la storica campana con cui prendeva il via la “Matesina”, in un momento in cui il presente e il futuro di Bojano si sono quasi dato un simbolico “passaggio di consegne”. Donato D’Auria.