La Vuelta più dura della storia parte dalla Galizia
Vigo – Sabato 24 agosto 2013 è iniziata la corsa a tappe più dura dell’anno, la Vuelta di Spagna. Infatti, su ventuno tappe ce ne sono tredici di montagna con sette arrivi in montagna e quattro su durissimi ed insidiosi strappi. Più o meno a metà corsa i corridori si troveranno di fronte una cronometro individuale a Tarragona, ma le tappe davvero decisive sono quelle sui grandi totem pirenaici, come il Peyreguardes, l’Angliru e la Collada de la Galina. Ci sarà, comunque da divertirsi già dalla seconda tappa, che presenta un arrivo in salita. Inutile continuare con i giri di parole; meglio concentrarsi sulla domanda che voi davanti ad un computer o ad un qualsiasi mezzo che permetta una connessione Internet vi state facendo: ”Chi sono i favoriti della Vuelta 2013?”. Sicuramente i due corridori che hanno più possibilità di portare la maglia rossa fino a Madrid sono due: Vincenzo Nibali e Joaquim “Purito” Rodriguez. Infatti, questi due atleti riescono a combinare attacchi brucianti sulle lunghe salite agli allunghi sui sempre difficili strappi brevi e duri. Inoltre, entrambi vengono da un’ottima stagione (Nibali ha dominato il Giro e Rodriguez è arrivato terzo al Tour) e vanno forte a cronometro. In seconda battuta metterei un gruppo di atleti che può ragionevolmente pensare al podio, costituito dal sempre costante Valverde, dal capitano della Euskaltel, Samuel Sanchez, e dai colombiani della Sky Uran ed Henao.
Molto più staccato, anche da questi corridori, Ivan Basso che, nonostante punti al podio, quest’anno non ha ottenuto risultati di rilievo (visto che a me non sembra onorevole presentare come miglior piazzamento un quarto posto alla Vuelta Burgos) e non ha mai dato l’impressione di essere realmente il corridore che ha vinto due Giri d’Italia. Secondo me è ragionevole posizionare Basso nel terzo gruppo di merito, insieme al basco Anton, all’ottimo Kreuzger che al Tour si è superato, al polacco Majka che ha disputato un ottimo Giro d’Italia, all’altro italiano Michele Scarponi e al sempre imprevedibile Carlos Alberto Betancur, capace di arrivare quinto al Giro d’Italia come trentesimo alla Freccia Vallone. Nel quarto gruppo di merito inserirei corridori che sarebbero soddisfatti di un piazzamento nei quindici o di una vittoria in una tappa di montagna, come i baschi Nieve (reduce dal tredicesimo posto al Tour de France) e Mikel Landa. Da tenere sott’occhio anche Pozzovivo, Thibaud Pineau, Barguil, Nocentini e Husarsky.
Inoltre, questa Vuelta sarà un’appuntamento importante anche per Cancellara, che torna ad alto livello dopo i successi nella campagna del Nord, e per Gilbert che dopo un duemila tredici disastroso punta tutto su Vuelta e mondiale per rilanciarsi. Occhio anche ai velocisti (sono pochi, considerato il tracciato) Farrar e Meersmann.
Sperando che questa Vuelta sia spettacolare come promettono gli organizzatori invito tutti i miei venticinque lettori a seguirla ed iniziare a pensare al mondiale di Firenze del 29 settembre che, con un tracciato finalmente duro, assegnerà il titolo iridato ad un campione da classiche o grandi corse a tappe. Luigi Maria D’Auria