Finalmente anche Cellarengo d’Asti ha un’eccellenza della cucina contadina grazie all’Osteria al Numero Uno
Cellarengo (Asti) – Sabato 2 novembre 2013 ho avuto la fortuna, miei cari lettori, di consumare uno strepitoso pranzo nel piccolo Comune di Cellarengo d’Asti; un piccolo Comune che, nonostante i soli trecentocinquanta abitanti, meriterebbe di essere valorizzato. Infatti, in questo piccolo Comune non mancano le eccellenze del territorio, quali la tinca gobba dorata, unico pesce d’acqua dolce che ha ottenuto il prestigioso riconoscimento DOC da parte dell’Unione Europea insieme alla tinca gobba della Moravia, in Repubblica Ceca.
Proprio in questa splendida cornice, accompagnato da mio padre, ho raggiunto una splendida cascina aperta sia sui boschi che sulla centrale Piazza Castelvecchio, precisamente al numero uno (da cui deriva il nome dell’osteria di cui questo articolo vuole parlare). Ho così pranzato nella neonata osteria “Al Numero Uno”, gestita da Melchiorre Brossa e Graziella Manovella, coloro che nello stesso luogo gestiscono ormai da anni il bed&breakfast Roberta by Roby, dotato di quattro camere.
Il pranzo è iniziato con uno splendido salmone accompagnato da funghi e parmigiano. In seguito Graziella ci ha deliziato con un vitello tonnato preparato attenendosi alla ricetta tradizionale e con uno splendido peperone accompagnato da una bagna caouda di pregevole fattura. Dopo gli antipasti Graziella ha deciso di servire il piatto secondo me meglio preparato. Infatti, gli agnolotti del plin con sugo d’arrosto e sugo di noci rappresentano una ben eseguita variazione alla classica ricetta delle nonne. Per non farmi mancare nulla ho deciso di proseguire il pranzo con un arrosto alla piemontese accompagnato dai sempre presenti funghi e con uno strudel della casa davvero splendido. Tutto innaffiato con vini della vicina vallata Tucci del giovane vitivinicolo dell’Azienda Agricola, Daniele Pelassa.
Considerata la bontà del menù proposto da Graziella e Melchiorre mi sento di promuovere a pieni voti l’osteria “Al Numero Uno” che pone ancora una volta l’attenzione su una questione spesso dimenticata dalle amministrazioni locali. L’ unica occasione di sviluppo per territori come l’Astigiano e i Monti Dauni in Puglia è puntare tutto sulle eccellenze del territorio, che sicuramente a Cellarengo non mancano. Infatti, le eccellenze piemontesi e la tinca gobba (il cui consorzio di tutela dovrebbe provare a fare di più) possono consentire un rapido sviluppo del turismo enogastronomico in questo piccolo Comune dell’astigiano.
Invitandovi tutti a l’osteria al Numero Uno, vero feudo della cucina piemontese delle nonne, vi congedo, miei cari lettori. Luigi Maria D’Auria