Firenze – L’edizione numero 111 del Tour de France, che prenderà il via il prossimo 29 giugno e si concluderà il 29 luglio, costituirà un vero e proprio unicum nella storia della Grande Boucle francese. La partenza sarà, infatti, per la prima volta in Italia, mentre l’arrivo non sarà, causa preparazione delle Olimpiadia, sugli Champs-Elysèe di Parigi, ma sulla comunque prestigiosa Promenade des Anglais di Nizza, arrivo noto al ciclismo per essere il punto d’arrivo tradizionale della Parigi-Nizza.
Gli organizzatori di Aso hanno pensato ad una quattro giorni italiana molto varia dal punto di vista altimetrico, in grado anche di omaggiare molti corridori del nostro paese che hanno fatto la storia del Tour. La prima tappa, dedicata a Gino Bartali, sarà la Firenze-Rimini, con la prima maglia gialla che sarà quasi certamente un corridore veloce. Seconda tappa nel segno di Marco Pantani, la Cesenatico-Bologna, con due gran premi della montagna negli ultimi 30 chilometri, fra cui la salita di San Luca, con gli uomini di cassifica chiamati a non perdere terreno. Terza tappa per velocisti puri, da Piacenza a Torino, con un passaggio dalla Castellania di Fausto Coppi. Infine, partenza di tappa da Pinerolo martedì 2 luglio e arrivo in quota a Valloire in Savoia, con la prima tappa francese e i primi possibili scossoni alla classifica generale.
Dopo una prima settimana non troppo difficile nel complesso, il Tour de France vivrà due settimane finali molto complicate, entrambe nel sud della Francia, la prima sulle montagne pirenaiche (con arrivi in salita a Le Lioran e Luz Ardiden), la seconda con un ritorno sulle alpi, con arrivi a Barcelonette e Isola 2000, prima della due giorni finale a Nizza, con un ultimo arrivo in salita sul Col de la Couillole e la cronometro finale, di 34 chilometri, dal Principato di Monaco alla Promenade des Anglais.
Grande favorito per la vittoria finale il vincitore dell’ultimo Giro d’Italia, Tadej Pogacar, che cercherà l’accoppiata Giro-Tour non riuscita a nessuno dopo i successi di Marco Pantani nel 1998. Ad assisterlo, una squadra di altissimo livello, con gregari di lusso come Joao Almeida e Adam Yates. Principali sfidanti dello sloveno saranno il connazionale Primoz Roglic e il campione in carica Vingegaard, la cui condizione é un incognita, tuttavia, dopo una caduta patita ad aprile. Possibili outsider, il classe 2000 belga Evenepoel, che vuole iniziare a incidere anche nelle corse a tappe, Simon Yates, il francese Gaudu e lo spagnolo Carlos Rodriguez.
In casa Italia, le speranze di classifica generale sono quasi assenti. Ai nostri corridori, per recitare un ruolo da protagonisti in questo Tour, servirà andare alla ricerca di una vittoria di tappa, magari proprio nelle prime 4 tappe in Italia, andando alla ricerca di un risultato importante in una cornice storica come quella della prima partenza della grande carovana del Tour dal suolo italiano. Luigi M. D’Auria