seguici anche su

Settimanale indipendente fondato e diretto da Donato D’Auria. Registrato presso il Tribunale di Torino il 7 ottobre 2011 n. 64

Podismo

Buona la ventottesima per la Turin Marathon senza la partecipazione della città

18 novembre 2014

Buona la ventottesima per la Turin Marathon senza la partecipazione della città
“Come al solito gli atleti degli altopiani dominano la gara. Tra gli italiani buone notizie dal settore femminile e da un Lalli finalmente maratoneta”
Torino- La grande massa dei maratoneti sfila velocemente sotto il traguardo di Piazza Castello, ormai arrivo tradizionale della Turin Marathon. Quest’anno la gara fortemente organizzata e voluta da Luigi Chiabrera ha subito una piccola flessione del numero degli arrivati (erano 3580, 3100 uomini e 480 donne) ma ha comunque mantenuto invariato il livello degli atleti di livello internazionale e soprattutto è rimasta immutata la passione dei maratoneti di ogni livello che sono venuti da ogni parte d’Italia e d’Europa per correre una gara che ormai è a tutti gli effetti una delle più partecipate d’Italia. Unica macchia, di cui abbiamo già parlato, la lieve flessione del numero di podisti partecipanti, ulteriore conferma di come spesso le istituzioni non capiscano l’importanza di eventi sportivi di questo calibro (ricordiamo che il prossimo anno Torino sarà Capitale Europea dello Sport e che una gara di questo calibro non è stata riconosciuta come evento speciale, quasi fosse una cosa normale organizzarla). Un’altra nota dolente è stato il pubblico, davvero numeroso nelle fasi finali della gara, ma un po’ freddo, soprattutto rispetto agli scorsi anni scorsi, nelle fasi iniziali e nelle zone periferiche, dove purtroppo molti hanno visto la maratona come un vero e proprio intralcio.
Per quanto riguarda la parte puramente agonistica della gara, pronostici sovvertiti nella gara femminile. La vincitrice è stata, infatti, una keniana, ma non la favorita della vigilia Helena Kirop, bensì la debuttante Esther Ndiema, che con il tempo di 2h 28’41” ha battuto in volata la nostra Anna Incerti, autrice di una gara caparbia quanto dispendiosa che non le ha consentito di disputare al meglio la volta finale. Data la scarsa partecipazione delle atlete degli Altipiani, le wonder women del team italiano Campione Europeo a squadre hanno spadroneggiato. Al terzo posto è, infatti, giunta la Forestale Deborah Toniolo, al sesto Emma Quaglia e al settimo Laila Soufyane. Da segnalare il quarto posto con personale della veterana Catherine Bertone.
Nonostante tempi non di primissima fascia anche la gara maschile, seguita dalla nostra redazione sul Van riservato ai tecnici e ai giornalisti, è stata bella e appassionante. Lo spettacolo cominciava già nei primi chilometri quando la pattuglia dei sette keniani presenti, tallonata da un gruppo formato da Andrea Lalli e due avventurosi atleti non di prima fascia, prendeva il largo sul resto della compagnia. Alla mezza maratona, il favorito della vigilia Samson Kagia provava un improbabile allungo solitario, ottenendo come unico risultato quello di staccare i suoi due connazionali più deboli, Njeni e Kipketer. Nel frattempo il pubblico poteva apprezzare una splendida azione di Andrea Lalli, capace di riportarsi sulla testa della corsa al chilometro 28. La corsa subiva, quindi, una piccola fase di stallo, interrotta poco dopo dalla potente azione del keniota Masai che si portava dietro i connazionali Rutto ed Ngeno, staccando un Lalli in crisi e il favorito della vigilia Kagia. Al chilometro 37 perdeva tuttavia contatto lo stesso Masai, che lasciava così Rutto ed Ngeno liberi di giocarsi uno sprint finale a due. Alla fine, con un sorpasso a venti metri dall’arrivo il Gran Premio La Stampa imboccava la direzione di Trans-Nzoia, villaggio natale dell’allievo di Gabriele Nicola Samuel Rutto, vincitore con il tempo di 2h10′. Al secondo posto, con solo un secondo di ritardo e con il personal best giungeva Ngeno, seguito da Titus Masai, Kagia e al quinto posto un Andrea Lalli che chiude con il personale e con qualche certezza in più per quanto riguarda il suo futuro di maratoneta.
Mentre Paolo Mutton, decano degli speakers torinesi, annuncia l’arrivo della signora Frigerio, ultima arrivata, non posso far a meno che pensare alla pazzia e alla caparbietà di Luigi Chiabrera, unico in Piemonte capace di organizzare una Maratona di livello internazionale riconosciuto anche dalla IAAF. Insomma, lui come tutti quelli che hanno contribuito alla riuscita di questo evento, maratoneti compresi, sono degli eroi. Luigi M. D’Auria
Classifica assoluta: 1) Samuel Rutto 2h.10.00, 2) Ernest Ngeno 2h.10.01. 3) Titus Masai 2h.11.16, 4) Samson Kagia 2h.11.46, 5) Andrea Lalli 2h.12.48.
Femminile: 1) Esther Ndiema 2h.28.41, 2) Anna Incerti 2h.28.58, 3) Deborah Toniolo 2h.31.35, 4) Catherine Bertone 2h.32.46, 5) Helena Kirop 2h.33.50.
Questi gli arrivati del Running Center Club Torino:
Luca Ruffinatti 2h.53.33, Massimiliano Capra 2h.59.32, Corrado Corradino 3h.21.27, Claudio Pereno 3h.30.13, Elena Graziano 3h.32.12, Giuseppe Mortillaro 3h.32.50, Giorgio Truccone 4h.00.07, Mauro Borello 4h.13.32, Giuseppe Scappin 4h.15.47, Guida Pestana 4h.43.46, Arianna Belluco 4h.58.56

Il podio della Turin Marathon 2014

(Foto: Sebastiano Spina)

Bando Microbiota - Cibo, Microbiota e Salute