“Continua la Guerra Civile nell’est del Paese, ma il progetto di avvicinamento all’Unione Europea appare irreversibile”
Kiev – Purtroppo i venti di guerra continuano ancora a soffiare in Ucraina. Nonostante il “Cessate il fuoco” proclamato dal Presidente Oleksander Porosenko, gli estremisti filo russi hanno abbattuto un elicottero militare dell’Esercito Ucraino, sottolineando la loro volontà di combattere, come già avevano annunciato, fino all’ultimo uomo e all’ultima cartuccia. Tanta convinzione viene forse dal fatto che Zar Vladimir Putin ha deciso di tornare ad appoggiare i ribelli trincerati nelle città di Sloviansk e Donetsk, irritato forse dal fatto che l’Ucraina, ma anche Moldova e Georgia, abbiano siglato definitivamente un “Patto di Commercio e Libero Scambio” con l?Unione Europea, che finalmente dimostra di essere attenta alle istanze di Stati poco solidi economicamente, ma comunque desiderosi di entrare nell’UE e, in seguito, di adottare l’Euro come propria moneta unica.
Come avete capito, cari lettori, non sono, comunque, tutte rose e fiori. Il fatto che Moldova e Georgia abbiano fatto scelte filo europeiste potrebbe convincere Putin ad alimentare altri luoghi “caldi” e tradizionalmente pieni di filo-russi pronti a menar le mani. Le regioni irridente dell’Ossezia del Sud e Transnistria (Regione moldava abitata da duecentomila russofoni, famosa per essere la terra che ha ispirato il libro “Educazione Siberiana”). Il Presidente russo sta sempre più confermando le voci che parlano di un progetto segreto, ma neanche troppo, di Putin che vorrebbe rifondare addirittura l’Unione Sovietica. La voce potrebbe anche essere vera, perché da sempre i russi considerano le altre repubbliche dell’est semplici appendici, niente di più che Stati Satellite, come ai tempi degli Zar e dell’URSS.
Anche sul fronte ucraino non mancano le notizie, anche se non sono assolutamente rassicuranti. Se l’esercito regolare è tornato, anche nell’est del Paese, padrone delle campagne, lo stesso non si può dire per le già citate città di Sloviansk e Donetsk, dove di fatto governano le autoproclamate repubbliche filo russe. Il Presidente Porosenko non può impiegare ulteriori uomini, essendo obbligato a sorvegliare, d’intesa con la Moldova, la situazione in alcune zone dell’ovest e del sud del Paese; purtroppo la situazione sembra sempre più lontana dal giungere ad una soluzione pacifica, soprattutto in tempi brevi.