Tante stelle al trentaseiesimo Golden Gala Pietro Mennea
Roma – Il 2 giugno 2016 é stata una giornata di importanti celebrazioni civili, visto che si festeggiava il settantesimo anniversario della nostra Repubblica, ma anche di grande atletica, visto che a Roma é andata in scena la trentaseiesima edizione del Golden Gala, parte della Diamond League, il circuito che raggruppa i più importanti meeting mondiali, dove si sfidano i migliori atleti di ogni specialità.
Anche a Roma lo spettacolo non é mancato, per la gioia dei trentottomila spettatori presenti, un numero veramente importante per gli standard italiani. In calo, invece, il numero delle persone che hanno seguito il Golden Gala in televisione, soprattutto a causa dello spostamento dalle reti generaliste a “Rai Sport 1”. Un vero peccato, visto che si trattava di un evento unico e storico.
Passando al lato puramente agonistico della gara, non possiamo non parlare della gara dei 5000 metri femminili. In questo evento, la fortissima etiope Almaz Ajana andava alla ricerca del primato mondiale. Nonostante delle ottime lepri e la spinta di un pubblico davvero infuocato, la Ajana é crollata proprio sul più bello, mancando il record del mondo per un solo secondo. Pertanto, l’ultimo ricordo del mondo realizzato allo Stadio Olimpico di Roma resta il 5.03 dell’artista russa Jelena Isimbayeva, prestazione ottenuta nel 2008.
Per quanto riguarda i colori azzurri, l’unica gara in cui i nostri avevano concrete possibilità di ottenere qualcosa era il salto in alto maschile, dove erano presenti in pedana sia Marco Fassinotti che Gianmarco Tamberi. La concorrenza, però, era di altissimo livello, visto che erano presenti sia Bohdan Bondarenko sia Mutaz Barshim, dominatori di queste ultime stagioni nel salto in alto. Se l’atleta qatariota ha palesato uno stato di forma ancora approssimativo, lo stesso non si può dire per Bondarenko, che ha fatto sua la gara con un percorso netto fino alla misura di 2.33. Poca gloria per i nostri, giunti terzo e quinto. In ogni caso, il salto in alto resta l’unica specialità in cui la nostra piccola Italia può vantare due atleti nella classifica della Diamond League.
Dal punto di vista dei risultati, la gara meno soddisfacente è stata quella dei cento metri, dove Justin Gatlin non è andato oltre un 9.94 che non rappresenta altro che un tempo da allenamento per lui. Decisamente più corposa la prestazione di Ameer Webb, giovane americano che ha corso i 100 in 9.95 solo mezz’ora dopo la vittoria nei duecento metri. La nostra sensazione é che molto presto sentiremo parlare di lui in palcoscenici ancora più importanti.
Im generale, comunque, questa edizione del Golden Gala ha regalato diverse emozioni agli spettatori presenti, anche negli eventi giovanili e master nazionali. Speriamo che, nel futuro, aumenti il numero di atleti italiani in grado di competere con i migliori negli eventi della Diamond League. Donato D’Auria