Discreto inizio di stagione per l’Italia dello sci alpino
Torino – Le solite luci e ombre hanno accompagnato la prima parte di stagione degli azzurri e delle azzurre dello sci alpino. Inizio di stagione reso difficile dalla scarsità di neve, che ha reso ancor più evidente il dominio dei fenomeni, bravi ad adattarsi in ogni situazione. Come al solito, infatti, i protagonisti della Coppa del mondo sono, in campo maschile, i norvegesi Svindal e Jansrud e l’austriaco Hirscher e, in campo femminile, la cannibale americana Lindsey Vonn che, complice l’infortunio dell’Austriaca Fenninger, combatte per la Coppa assoluta con la sola Lara Gut, finalmente giunta alla piena maturazione agonistica. Le uniche sorprese sono la crisi di Ted Ligety, fino all’anno scorso dominatore in slalom gigante, el’esponenziake crescita del norvegese Kristoffersen, sempre più forte sia in gigante che in slalom.
Per quanto riguarda gli azzurri, ci sentiamo di partite dal settore in cui ci esprimiamo meglio, ossia la velocità. Proprio qui sono arrivati i due podi di Peter Fill, campione ritrovato, e il rocambolesco quarto posto (ottenuto a Santa Caterina Valfurva) di Christof Innerhofer, capace di sistemarsi la maschera a 140 chilometri orari. Da segnalare anche la crescita del piemontese Mattia Casse e, nonostante qualche critica ricevuta di troppo, la costanza di Domik Paris. É chiaro che tutti si aspettano sempre il podio dal forestale di della Val d’Ultimo, ma é altrettanto vero che essere tra i primi quindici in discesa e tra i primi dieci in Super-G non deve essere considerata una disfatta. Speriamo che Paris possa cogliere apmeno un podio per specialità per rimanere nel gruppo dei migliori sette anche alla fine di questa stagione.
In gigante i nostri continuano a faticare. Nonostante qualche buon piazzamento di Nani ed Eisath e buoni segnali dai nostri giovani Borsotti e De Aliprandini, siamo lontani anni luce dai top cinque di specialità, ossia i vari Hirscher, Kristoffersen, Neureuther e Muffat-Jeandet.
Decisamente meglio la squadra di slalom speciale. Giuliano Razzoli é tornato quasi ai livelli del 2010, quando vinse l’Olimpiadi, Manfred Moelgg si é ripreso dagli infortuni, Tonetti sta crescendo e il “vecio” Patrick Thaler rimane sempre nei quindici. Con uno Stefano Gross più in forma e un po’ più di costanza potremmo vantarci di avere una corazzata. Speriamo che i nostri diano il meglio nei prossimi grandi appuntamenti, ossia Mondiali 2017 ed Olimpiadi 2018.
Nel settore femminile la punta di diamante é sicuramente Federica Brignone. La valdostana ha iniziato benissimo la stagione, arrivando prima a Soelden e terza ad Aspen. Dopo si é un po’ persa, ma resta comunque una sciatrice in grado di battere tutte le migliori in slalom gigante, disciplina dove sono arrivate le maggiori soddisfazioni per i nostri colori, Francesca Marsaglia, Nadia Fanchini, Sofia Goggia, Irene ed Elena Curtoni, Manuela Moelgg e la giovanissima Marta Bassino hanno ottenuto almeno un piazzamento tra le prime quindici. Se continueranno a crescere, già quest’anno potrebbero qualificarsi tutte alle finali , nel futuro, ottenere dei (o riottenere) dei puazaamenti sul podio.
Decisamente più in sofferenza sono le discesiste e le slalomiste. Le prime non riescono a fare l’ultimo salto di qualità, e restano nel limbo che va dalla decima alla trentesima posizioni. Con Nadia Fanchini più concentrata sul gigante, le varie Schnarf, Stuffer ed Elena Fanchini faticano a fare bene. Ancora peggio lo slalom, dove abbiamo solo Costazza, Moelgg ed Irene Curtoni tra le trenta e non dire sta che sperare in una veloce crescita delle giovani che in questa stagione si stanno affacciando alla Coppa del Mondo.
In generale, in questa stagione dai nostri ci si aspetta più costanza e qualche miglioramento tecnico, per ottenere il massimo nei prossimi due anni, in cui si svolgeranno i Mondiali di Saint Moritz 2017 le Olimpiadi 2018, che si svolgeranno nella Contea di PyeongChang in Corea del Sud. Luigi M. D’Auria