I Socialisti e Liberali si rilanciano grazie a Gianni Pittella e ad un importante convegno
Roma – Mercoledì 26 giugno 2013, alla Camera dei Deputati, precisamente a Palazzo San Macuto Sala del Refettorio di via del Seminario 76, si sono radunati dei gloriosi Socialisti Riformatori e Progressisti per un importante convegno dal titolo: “l’Italia di tutti e di nessuno. Dalla crisi economica all’astensionismo e al populismo Socialisti e Liberali”, organizzato dall’Ipalmo di Gianni De Michelis e l’europarlamentare Gianni Pittella, con interlocutori di livello come Cirino Pomicino, Renato Altissimo, Gennaro Acquaviva, Giulio Tremonti, Stefano Caldoro, il Prof. Scogliamiglio e una nutrita pattuglia di torinesi, capeggiati da Riccardo Nicotra. Le relazioni introduttive sono state dell’economista Nicola Rossi e del politologo Franco Polillo, a cui è seguito un interessante dibattito, come si possono riposizionare i Socialisti e Liberali ed il contributo che potranno dare in questo caos politico e delle decisioni che non si prendono e si rimandano all’infinito. Ricostruire le gambe della politica, dare uno shock al debito pubblico almeno del 15% in un solo colpo, far fruttare la logistica di transito e concentrarci sui vantaggi. I Socialisti in questo periodo, non sono nelle vicende della leadership, non contano niente; serve fare un percorso che costruiscono da una base diversa e con l’Unione Europea, rinegoziare e chiedere un nuovo trattato per il debito dell’Italia.
Il lucano Gianni Pittella, vicepresidente vicario del Parlamento europeo, ha lanciato la sfida a Renzi alla candidatura alla segreteria del Pd, con temi importanti e contento che stia decidendo di candidarsi, perché Renzi deve ancora dire la sua idea dell’Europa, la sua visione del patto di stabilità dell’unità europea. In sintesi, se gli piace l’Europa così com’è o se bisogna cambiare. Pittella si presenta con un progetto per l’Italia e per l’Europa e pronto per il congresso, inteso come momento centrale di una riflessione collettiva. La seconda questione, è il Sud, un tema che è stato rimosso dall’agenda, il lavoro, industria e delle infrastrutture. Pittella, pensa all’alta velocità che si ferma a Salerno. Lasciando fuori grande parte del Mezzogiorno. E poi il tema della legalità. Su tutto questo ho le mie idee e vorrei capire cosa ne pensano Renzi e gli altri candadati. Gianni Pittella, vorrebbe, un congresso apertissimo, perché il Pd, ha bisogno di un leader forte che metta a tacere la babele di tutte le correnti ed evitare che il partito sia un pantano. Gianni Pittella si candida per fare il segretario del Pd e portarlo nel Partito socialista europeo per fare l’Europa politica e per la revisione del patto di stabilità, con una piattaforma politica chiara, piena di contenuti, senza interessi per posti o altro; la candidatura del socialista lucano cresce e i Socialisti e Liberali torinesi hanno pensato di sostenerlo. Donato D’Auria