Biella – Ventuno edizioni di tennis internazionali, dodici come Challenger. Numeri importanti, per una realtà tennistica che ha saputo rinnovarsi nel corso degli, senza peró perdere alcune delle linee guida fondamentali che hanno reso Biella una città di tennis riconosciuta a livello internazionale. Per il quarto anno consecutivo il title sponsor della manifestazione é Thindown, con la famiglia Bodo che ha deciso di proseguire il suo impegno al fianco del rodato staff di Cosimo Napolitano, che con il Challenger conclude un anno agonistico ricco di soddisfazioni per le sue strutture, con i Faggi che restano un circolo d’elite e con il Tennis Club Biella pronto a diventare un punto di riferimento per tutto il nord-ovest.
Proprio il Tennis Club Biella sarà il teatro di questa dodicesima edizione del Challenger. Dopo tanti anni, in noi addettti ai lavori c’é un po’ di tristezza nel lasciare la cornice antica e familiare dei Faggi, ma anche la consapevolezza che Cosimo Napolitano sta investendo molto in quella che, di fatto, sta per diventare una vera e propria Accademia del Tennis e di padel, che ha bisogno di eventi come questo per farsi conoscere ai giocatori e al loro staff, dando anche continuità di tornei dopo l’evento Itf femminile svoltosi la seconda settimana di luglio. Nuovi campi, dunque, ma organizzazione immutata per un evento che punta a cambiare la forma senza cambiare la sostanza della propria organizzazione.
Per quanto riguarda il lato agonistico del torneo, anche a Biella sono presenti le novità organizzative del circuito Challenger di quest’anno: tabellone a 48 giocatori con qualificazioni ridotte, spazio a diversi giovani provenienti dal circuito Itf Junior e ben sedici teste di serie. Nelle prime giornate di gara, dunque, tanto spazio ai giocatori con una classifica compresa tra le posizioni 200 e 350, desiderosi di punti preziosi e pronti a diventare mine vaganti del torneo. Tra gli italiani, subito sugli scudi Andrea Arnaboldi, che ha superato in due set lo spagnolo Boluda-Purkiss, mettendo in mostra il suo tennis vario e brillante, soprattutto grazie ad un rovescio che gli consente di muovere e condurre il gioco.
Tra i principali favoriti, diversi giocatori che puntano a fare punti pesanti nei Challenger per entrare tra i primi cento del ranking, come la giovane promessa Davidovich-Fokina, che punta a confermare il suo status di giocatore di alto livello sulla terra rossa. Come possibile sorpresa, occhio all’argentino Trungelliti, che cerca riscatto dopo un’annata difficile. Tra gli italiani, sono in cerca di risultati positivi giocatori come Gianluca Mager, Filippo Baldi e Alessandro Giannessi, tutti e tre teste di serie del torneo. Fari puntati anche su Stefano Napolitano, che gioca sui campi di casa e che, con la sua testa di serie numero 14, é in cerca del colpo da “profeta in patria” dopo un’annata un po’ altalenante.
Il torneo si concluderà domenica 22 settembre, al termine di una settimana che si prospetta ricca di grande tennis. I campi del Tennis Club Biella, dunque, ospiteranno un evento che ha deciso di cambiare pelle e di guardare sempre di più alle possibili innovazioni del mondo del tennis, ma che non vuole perdere lo spirito che lo ha contraddistinto quando i campioni del circuito internazionale si fronteggiavano sui campi del Tennis Club I Faggi. Luigi M. D’Auria