Italia – Repubblica di Santi, Eroi, Banche e Assicurazioni
Correva l’anno 2012, era marzo, il Parlamento convertiva in legge l’ennesimo decreto dal nome suggestivo: decreto liberalizzazioni (c’erano stati e ci sarebbero stati il crescitalia, il salvaitalia, pensioni con esodati ecc.); questo decreto, che insieme agli altri avrebbe salvato l’Italia dal baratro nel quale si apprestava a cadere, avrebbe dovuto rivitalizzare il mercato con una serie di liberalizzazioni (notai, farmacie, taxi ecc.) che avrebbero dato nuovo sviluppo al mercato e rivitalizzato l’economia: cosa che è puntualmente avvenuta com’è sotto gli occhi di tutti. All’interno di questo decreto, venne inserito un emendamento, una piccola variazione ad un articolo del codice delle assicurazioni che, disse la senatrice Maria Ida Germontani, promotrice dell’articolo e giurista di impresa (i giuristi di impresa, per intenderci, sono quegli avvocati che lavorano per le aziende ndr). Disse la senatrice, questo innovativo emendamento sarebbe servito a difendere le assicurazioni dalle frodi; non si sarebbero più pagate le microlesioni. Far risparmiare le assicurazioni equivale far risparmiare l’utente, perché gli importi dei premi assicurativi per le polizze obbligatorie si sarebbero ridotti. E’ sotto gli occhi di tutti che i premi si sono effettivamente ridotti essendo aumentati del 5% da gennaio di quest’anno. Bene, quell’emendamento ha fatto sì che da marzo 2012 le assicurazioni non pagassero più le cosidette microlesioni, cioè quando ad esempio vi trovate in auto e vi tamponano e magari vi fanno male, per legge non è vero che vi siete fatti male, non avete più diritto ad essere risarciti. Anche se la Costituzione difende la salute del cittadino, ma la Costituzione Cos’è? A cosa serve? E’ bella da citare e da farci un quadretto, ma è meglio non seguirla, potrebbe ledere i diritti di banche e assicurazioni, di datori di lavoro, di molti componenti delle nostre elité democratiche. La domanda sorge spontanea: ma cosa centra tutto questo con le liberalizzazioni? Giovanni Senatore