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Settimanale indipendente fondato e diretto da Donato D’Auria. Registrato presso il Tribunale di Torino il 7 ottobre 2011 n. 64

Tennis

Il Re della terra rossa Rafael Nadal vince Roland Garros per la nona volta

06 luglio 2014

Il Re della terra rossa Rafael Nadal vince Roland Garros per la nona volta

Parigi – Per la seconda volta in pochi mesi ho avuto la fortuna di visitare la Ville Lumiére, ma questa volta mi sono concentrato solo sul più importante torneo di tennis su terra rossa del mondo. Poco, infatti, è stato il tempo di gozzovigliare tra le bellezze della capitale della Francia, visto che per due settimane ho dovuto correre da un campo all’altro per assistere alle prodezze di Nadal, alle cadute di Federer e Williams, all’ennesimo psicodramma di Fognini e al trionfo di Maria Sharapova, che in finale ha sconfitto la sorpresa rumena Halep. Giusto per non farsi mancare nulla, un giorno sono pure stato costretto a declinare l’invito a colazione di un celebre collega per seguire la finale del doppio misto e per partecipare alla festa dei giornalisti, che si tiene l’ultimo venerdì del torneo.

Quando sono ormai in procinto di prendere il treno veloce che mi riporterà a casa, incontro un amico che mi invita a passare il viaggio parlando delle sentenze di questo Roland Garros. Arrivati quasi a destinazione, trasformo la nostra piacevole chiacchierata in articolo. Infatti, lui celebra il dominio di Nadal, che ha vinto il nono Roland Garros in dieci partecipazioni. Io, invece, sono più abbottonato e gli rispondo che, se Djokovic non fosse calato vistosamente durante la finale, denotando una condizione fisica non perfetta, probabilmente il mancino di Manacor non sarebbe riuscito a vincere la finale. Bisogna, inoltre, considerare che la stagione su terra di Rafael non è stata perfetta come al solido, anche se i risultati del maiorchino non sono certo stati scadenti, visto che il peggior risultato sono stati i quarti a Montecarlo.

Arrivati a Saint Jean de Maurienne, quando si inizia a respirare aria di casa, il discorso non può che cadere sulla nota dolorante per il mio amico: l’eliminazione agli ottavi di Federer, battuto da un ottimo Ernests Gulbis, ma autore di ben 40 errori gratuiti durante il match. Riguardo questo argomento posso dire che la stagione di Federer è stata, comunque, per ora, davvero buona, visti gli ottimi risultati, anche sulla terra. Sembra però difficile non dimenticare che Roger sulla terra ha sempre sofferto, anche nei suoi anni di grazia.

Giunti a Bardonecchia siamo ormai in Italia e non possiamo far altro che parlare del tennis nostrano. Il bilancio non può essere che positivo. Infatti, Seppi e Fognini hanno raggiunto il terzo turno (ma Fabio poteva anche fare di più, se non fosse caduto con Monfils); la Errani ha perso ai quarti in un torneo strano, dove sono sbocciati i talenti di Bouchard e Halep, in cui è stata l’unica conferma assieme alla Sharapova. Non bisogna poi dimenticare che Errani e Vinci hanno raggiunto la finale di doppio femminile e Bolelli e Fognini gli ottavi di quello maschile.

Il treno è arrivato a Torino e io e il mio amico, giusto per non farci mancare nulla, decidiamo di continuare la conversazione mentre camminiamo verso il famoso ristorante del Cambio; ma nel frattempo il prossimo articolo per i miei venticinque aficionados è già pronto. Luigi M. D’Auria

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