Settimanale indipendente fondato e diretto da Donato D’Auria. Registrato presso il Tribunale di Torino il 7 ottobre 2011 n. 64
Sci
Con un Paris fenomenale e tanti dubbi l’Italia si affaccia ai Mondiali di sci di febbraio
31 dicembre 2014
Con un Paris fenomenale e tanti dubbi l’Italia si affaccia ai Mondiali di sci di febbraio
Santa Caterina Valfurva – Mentre sto per addentare il primo boccone del magnifico strudel di mele servito nel mio hotel preferito a Santa Caterina, un volto noto raggiunge il divano di fronte al camino dove sto imbastendo il mio articolo. E’ Marco, titolare dell’albergo dove la nazionale norvegese alloggia durante gli allenamenti in Italia, nella ski-area della Paganella. Mi dice semplicemente: “Te l’avevo detto che quello lì andava forte già sui ghiacciai”. Non posso fare a meno che dargli ragione. Kjetil Jansrud, ventinovenne con lo sguardo sornione e baffi da oste, sta letteralmente dominando le gare di velocità di questa stagione di Coppa del Mondo. Anche grazie all’assenza del connazionale Svindal Jansrud, si sta imponendo con una sciata perfetta dal punto di vista tecnico, ma anche potente è spericolata quanto basta per aggredire ogni curva come se fosse l’ultima. Senza sbagliare mai. A questo punto è chiaro che per il discorso Coppa del Mondo il suo unico avversario degno di nota è il solito Hirscer, che non sembra, comunque, in stato di grazia. Per quanto riguarda, invece, le discipline veloci gli unici due in grado di impensierire lo sciatore di Stavanger sono il roccioso austriaco Hannes Reicheit e il nostro Dominik Paris, ormai consacratosi nuova stella del nostro sci. Il venticinquenne forestale della Val d’Ultimo, ex margaro, non è mai uscito dai primi cinque nelle gare cui ha preso parte, dimostrando di essere migliorato anche nei settori tecnici delle piste, a lui tradizionalmente avversi. Paris è ormai uno sciatore completo, pronto per dominare nel futuro discesa libera e Super-G. Buoni risultati sono arrivati, come al solito, anche dagli altri atleti della velocità. Chiristoph Innerhofer, risolti i problemi alla schiena, è tornato nei primi cinque nel Super-G della Val Gardena. Buoni segnali sono arrivati anche da Peter Fill, ma soprattutto da Matteo Marsaglia, tornato due volte nei primi dieci dopo due anni di calvario fisico e prestazionale. Non sono purtroppo degni di nota i risultati dei nostri atleti nelle discipline tecniche. I nostri non riescono a trovare continuità e. purtroppo, danno perennemente l’impressione di essere un gradino sotto ai dominatori della specialità, che sono tuttavia battibili come dimostrano le crescite sostanziali di alcuni giovani di valore, come Dopfer e Christopphersen. Nel settore femminile la notizia di quest’anno è stata il ritorno alla vittoria di Lindsey Vonn, che già al riento, sulla pista canadese di Lake Louise, ha dominato la concorrenza. Per quanto riguarda il discorso Coppa del Mondo, la favorita numero uno è la slovena Maze, incalzata però da un discreto numero di agguerritissime avversarie come le austriaca Fenninger, la stessa Vonn, l’altra americana Mancuso, la svizzera Gut e infine l’atleta del Liechtenstein, Tina Weirather. Mancano purtroppo le italiane, che comunque non stanno deludendo, soprattutto in gigante, dove una finalmente pimpante Federica Brignone e la solita Nadia Fanchini hanno sfiorato il podio. Anche nelle altre specialità sono arrivati buoni risultati, tuttavia sono mancati i podi: esattamente ciò che a febbraio, ai Mondiali di Vail e Beaver Creek servirà per capire se il nostro movimento è in salute o no. Luigi M. D’Auria